Renzo Arbore piange l'amica Raffaella Carrà: "In Romagna dovrebbero indire una settimana di lutto”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Così lo showman foggiano Renzo Arbore piange Raffaella Carrà, icona della tv.

Ricordo con commozione quando l’ho ospitata alla mia trasmissione ‘No non è la Bbc’ quando mi ha parlato appunto del suo amore con Gianni".

In Romagna dovrebbero indire una settimana di lutto”

Lo showman foggiano ha espresso tutto il suo dolore per la morte della collega e ha riaperto l'album dei ricordi: “Gli storici parleranno della fine della bella epoque del piccolo schermo". (FoggiaToday)

Se ne è parlato anche su altri media

Renzo Arbore ricorda Raffaella Carrà: un "mito" che piaceva a tutti Renzo Arbore ricorda l'amicizia con Raffaella Carrà, spiegando cosa l'artista ha rappresentato per la cultura italiana. “Adesso è una parola abusata”, ma “lei era davvero un mito, anche nel suo essere avara di televisione. (Virgilio Notizie)

Mi aveva chiamato Renato Zero per avere sue notizie, non l’aveva vista all’Argentario, come al solito. «L’ho appena saputo: una fucilata mi avrebbe fatto meno male. (la Repubblica)

Raggiungiamo Renzo Arbore al telefono per avere da un Maestro della tv come lui un commento sulla morte improvvisa di Raffaella Carrà. “Noi siamo stati bravissimi a fare la televisione in quell’epoca”, ci dice aggiungendo con modestia “non parlo di me”. (L'HuffPost)

Un momento, aggiunge, “che ricordo con grande affetto“. Io provo un grande dolore per aver perso un’amica e una collega“. (L'Occhio)

Abbiamo perso una colonna dello spettacolo, una protagonista della bella tv italiana. Ci lascia orfani, un lutto per tutti noi che abbiamo amato la tv più bella del mondo, quella italiana con Raffaella, Corrado, Mina, Luttazzi, Salce, Trapani, Falqui. (leggo.it)

«Un giorno Gianni mi disse che doveva andare a fare una pubblicità per RadioTeleFortuna con una tale Raffaella Carrà, pare abbia fatto un film con Frank Sinatra, disse. «I ricordi sono le serate a casa di Gianni Boncompagni, quando con le telecamerine noi facevamo i cretini e lei rideva tanto; Gianni aveva la fissazione dell’elettronica, ogni telecamera serviva per improvvisare show balordi a casa sua. (Corriere della Sera)