Usa, dopo il voto la corsa ai ruoli chiave nell’amministrazione Trump: i nomi in lizza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ad urne elettorali appena chiuse in tutti gli Stati Usa, il team della campagna elettorale di Donald Trump è entrato in modalità “transizione”, con una inattesa accelerazione che ha sorpreso sia i collaboratori del presidente eletto, esausti per la lunga maratona elettorale, sia i media. In una riunione convocata a Palm Beach in Florida ad appena 12 ore dalla fine delle elezioni - racconta “Politico” , la bibbia della politica internazionale in generale e statunitense in particolare - i consiglieri di Trump si sono affrettati ad avviare i piani di transizione, in particolare come gestire il processo di selezione su persone e politiche che daranno forma alla seconda Casa Bianca di Trump. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Mentre la cerimonia di inaugurazione segnerà l’inizio del secondo mandato del 45° presidente degli Stati Uniti, già si delineano alcune figure chiave che potrebbero entrare a far parte del suo “cabinet” per rilanciare l’agenda economica e politica del paese. (Economy Magazine)
La McMahon contribuirà all’identificazione e al vaglio di potenziali incaricati politici, alla stesura di ordini esecutivi, alla formulazione di strategie per l’attuazione delle iniziative politiche e alla supervisione dell’aspetto politico della transizione. (Zona Wrestling)
Dopo la vittoria a valanga di Donald Trump è già partito il toto-nomi di coloro che andranno a comporre la sua nuova amministrazione. Nella possibile squadra del 47° presidente americano ci sono poche certezze, ma una di queste è che The Donald punta a un governo con una forte componente Maga, di falchi, ex e fedelissimi. (il Giornale)
Un governo molto «Maga», di falchi, ex e fedelissimi, anche recenti e controversi. Senza dimenticare il 40enne senatore JD Vance, un tempo suo feroce critico ma ora il terzo più giovane vicepresidente della storia americana e tra i politici meno esperti e più divisivi ad aver mai ricoperto tale carica ma già indicato come possibile erede del tycoon: il suo portafoglio è tutto da definire e potrebbe spaziare dall’immigrazione alla finanza, da cui proviene. (Giornale di Sicilia)
Anche adesso l’attesa è che faccia scelte non convenzionali (fuori dal tipico mondo di Washington) che premino ancora di più la fedeltà. Nel primo mandato, l’ex presidente si circondò di ex ceo di Wall Street e di ex generali ma molti rapporti finirono male (alcuni si sono schierati con Kamala Harris). (Corriere della Sera)
Terme di Saturnia entra come azionista di minoranza nella startup milanese Take Mi Home e investe mezzo milione La startup fondata da tre giovani imprenditrici opera già a Milano e Ibiza. Espanderà i propri... (Milano Finanza)