Perchè la Russia non ha vinto
A leggere i resoconti e i commenti degli ultimi giorni sulla guerra ucraina si dà praticamente per certo che la guerra stia per finire in quanto vinta dai russi e persa dagli ucraini. E per provarlo si citano i chilometri quadrati di territorio conteso che, nel corso del 2024, sono passati sotto il controllo dell'armata di Putin. In effetti la cifra fa una certa impressione: quattromila chilometri quadrati. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Per il terzo anno consecutivo il nome più cercato su Internet è stato quello del presidente che abita, in senso figurato, al Cremlino dal 31 dicembre del 1999, quando assunse la carica ad interim al posto dello stremato Boris Eltsin. (Corriere della Sera)
Lo rileva un'analisi dell'Afp sui dati dell'Istituto statunitense per lo studio della guerra (ISW). L'avanzata fino al 30 dicembre è stata spinta dall'aumento dei movimenti di truppe russe in autunno, avanzate di 610 chilometri quadrati a ottobre e di 725 chilometri quadrati a novembre. (ilmessaggero.it)
Un tipo di controffensiva mai avvenuta finora. Dopo quasi due anni di guerra, continuano i combattimenti in Ucraina, mentre Mosca prosegue l’avanzamento del Donetsk e guadagna terreno. (Il Fatto Quotidiano)
L'avanzata fino al 30 dicembre è stata spinta dall'aumento dei movimenti di truppe russe in autunno, avanzate di 610 chilometri quadrati a ottobre e di 725 chilometri quadrati a novembre. Le forze russe sono avanzate di quasi 4 mila chilometri quadrati (3.985) in Ucraina nel 2024, sette volte di più rispetto al 2023. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A leggere i resoconti degli ultimi giorni sulla guerra in Ucraina, sembra che il conflitto sia giunto al suo epilogo. A sostenere questa narrativa, si sventola il dato impressionante di quattromila chilometri quadrati di territorio conquistati da Mosca nel 2024. (Secolo d'Italia)
Alla fine di ogni guerra a scrivere la Storia – quella con la esse maiuscola – sono i vincitori, quasi sempre a discapito dei vinti di cui non rimane che il nome, a futura memoria delle gesta dei conquistatori. (La Stampa)