Trump non è “il caos”, ma l’impero in stile western
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Passato il primo momento di sconcerto, sulle più recenti sparate di Donald Trump – Groenlandia, Panama, Canada, ecc – hanno affondato il bisturi analisti piuttosto seri. Mentre i più rimbambiti cantori dell’establishment bipartisan (non facciamo nomi, ma ve li ritrovate su tutti i giornali e soprattutto talk show, con bretelle o senza) stanno ancora lì a recitare giaculatorie scandalizzate per il modo in cui si esprime il miliardario indebitato, campione della reazione parafascista dell’Impero in crisi. (Contropiano)
Su altre testate
Stefano Stefanini, ambasciatore e analista di geopolitica internazionale, ha commentato il discorso di Donald Trump sulle sue presunte mire espansionistiche verso il Canale di Panama e la Groenlandia, definendole “sparate” ma avvertendo che vanno prese sul serio. (varesenews.it)
Con Groenlandia, canale di Panama e Canada il pil Usa supererebbe i 29.000 miliardi ogni anno. (Milano Finanza)
Il Canada come ulteriore stato degli Usa, così come Taiwan provincia della Repubblica Popolare Cinese, e grandi benefici, non si sa bene per chi, se la Groenlandia sarà parte degli Usa. Per chi aveva immaginato l’America ancora più grande di Donald Trump eccolo nella versione vera, quella di Xi Jinping. (Corriere della Sera)