Tennis, il fenomeno Sinner: "Posso crescere ancora"
Jannik Sinner è senza dubbio il trionfatore di questa stagione tennistica. Consacratosi “Maestro” con la conquista delle Nitto Atp Finals a Torino ha così confermato di essere numero uno. Ma l'altoatesino ha travalicato la notorietà sportiva diventando fenomeno di massa, così come riconosce Adriano Panatta: “È diventato una rockstar”. Un fenomeno di costume, e come tale, è stato immortalato con una statuetta dagli artigiani napoletani di san Gregorio Armeno: Sinner-Marziano. (RaiNews)
Se ne è parlato anche su altre testate
Otto titoli, di cui due Slam, tre Masters1000 e il trionfo nelle ATP Finals, alimentano l’entusiasmo tra i tifosi del giocatore italiano. Sono tanti i numeri e le considerazioni che si possono fare sul percorso di Jannik Sinner in questo 2024. (OA Sport)
In mezzo una clamorosa stagione da 70 vittorie complessive, 8 titoli, da n° 1 del mondo con quasi 4000 punti di vantaggio sul secondo. A novembre le ATP Finals, primo italiano di sempre a laurearsi 'Maestro'. (Eurosport IT)
Uno sport individuale, molto tecnico e mentale. Le ricadute delle vittorie e delle sconfitte di Sinner: il 23enne è un esempio positivo di sportività che spinge sempre più giovani ad avvicinarsi al tennis. (RaiNews)
Dopo i saluti iniziali e l’applauso del pubblico di Che Tempo Che Fa, Jannik Sinner ha parlato con Fabio Fazio: “Gioco e basta, penso poco quando sono in campo! Questo è un titolo molto speciale, giocare in Italia con il pubblico italiano… ci tenevo veramente tanto a fare bene. (Il Fatto Quotidiano)
C’è anche un po’ di Bergamo nella storica finale delle Nitto Atp Finals 2024 di domenica sera in cui Jannik Sinner ha scritto la sua storia personale e quella del tennis italiano vincendo contro lo statunitense Taylor Fritz: l’arbitro del match infatti, il leggendario Carlos Bernardes, abita a Gorle. (Valseriana News)
Terzo giocatore dopo Federer e Djokovic a vincere Australian Open, US Open e Nitto ATP Finals nello stesso anno, Sinner riesce a tenere insieme potenza e profondità dei colpi con il controllo del gesto, senza dunque perdere in precisione. (SuperTennis)