La richiesta di arresto per Netanyahu e Gallant ha fatto cambiare l’opinione su Trump a fior di liberali (di M. Perduca)

Anche se pare che le decisioni mondiali vengano prese con un tweet, fare l'economia della complessità della realtà non aiuta a farsi un'opinione né a infilarsi in dibattiti che sono più grandi di noi per definizione. Prendiamoci del tempo per approfondire (post necessariamente non breve). Prima di condividere come la penso in merito alla decisione della Camera preliminare della Corte Penale Internazionale di confermare la richiesta di arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, mi pare utile ricordare alcuni elementi che nel dibattito, ormai un muro contro muro indegno della gravità dei fatti, vengono sistematicamente dimenticati, mischiati o mistificati. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l'organizzazione terroristica Hamas. La Presidenza italiana del G7 intende porre il tema all’ordine del giorno della prossima Ministeriale Esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre. (Governo)

Stop al ministro della giustizia di Trump. È uno scandalo schifoso questo della Corte penale internazionale che chiede arresto di Bibi e il suo ministro della difesa. E Crosetto che fa? dice che rispetta. (Nicola Porro)

Uno è per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, uno per il suo ex ministro della difesa Yoav Gallant e il terzo è per Mohammed Deif, leader dell'ala militare di Hamas, che Israele sostiene di aver ucciso in un raid a luglio. (ilmessaggero.it)

Edizione pdf il manifesto del 22 novembre 2024

Mentre Salvini annuncia che «Netanyahu in Italia sarebbe il benvenuto, i criminali di guerra sono altri» e la decisione della Cpi è «una scelta politica dettata da alcuni Paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali», Meloni e Tajani si barcamenano. (il manifesto)

I giudici della Corte penale internazionale hanno impiegato 7 mesi per emettere il mandato di cattura contro il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e contro il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, confermando le accuse mosse a maggio dal procuratore capo, Kharim Khan: crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023. (Today.it)

Dopo 44mila palestinesi uccisi la Corte penale internazionale spicca i mandati d’arresto per i leader israeliani Netanyahu e Gallant e il capo militare di Hamas Deif. L’accusa: aver intenzionalmente affamato e sterminato Gaza. (il manifesto)