Gambero Rosso – I Tre Bicchieri 2025 della Lombardia

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Vi abbiamo svelato la lista dei 4 Tre Bicchieri 2025 della Basilicata (link), dei 28 Tre Bicchieri 2025 della Sicilia (link), dei 16 Tre Bicchieri 2025 dell’Abruzzo (link), dei 46 Tre Bicchieri 2025 del Veneto (link), dei 6 Tre Bicchieri 2025 della Liguria (link), dei 24 Tre Bicchieri 2025 dell’Alto Adige (link) e dei 4 Tre Bicchieri 2025 della Calabria (link) Continuano le anticipazioni sui Tre Bicchieri 2025. (Vinodabere)

La notizia riportata su altri media

“A proposito di finezza eccoci tra i pendii della Valtellina, che trova piene affermazioni nelle sue sottozone: Sassella, Inferno, Grumello, senza dimenticare la ricchezza della tipologia Sforzato”- così si legge nell’anteprima dei Tre Bicchieri pubblicata, un tam tam regione per regione che svela le eccellenze enologiche del Belpaese. (La Provincia Unica TV)

– Il mito racconta che Dioniso (Bacco per tutti) abbia creato il vino strizzando nelle mani un grappolo di uva matura e raccogliendone il succo in una coppa dorata. Un nettare degli dei che sembra avere nella Lombardia il sue eden. (IL GIORNO)

“La moltitudine dei vitigni, perlopiù autoctoni o che comunque si sono perfettamente adattati ai suoli dell’Isola, è incredibile – spiegano dal gambero Rosso – . Ma è ancor più incredibile la diversità di suoli, di altitudini, di microclimi che troviamo se percorriamo la regione. (SardiniaPost)

Ci hanno fatto assaggiare vini di grande profilo, quattro Aglianico del Vulture che hanno saputo leggere il territorio del Vulcano e la sua uva regina con creatività, sensibilità e intelligenza. Non si può non congratulasi con i produttori della Basilicata che hanno avuto le massime valutazioni durante le degustazioni per la guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso (Sassilive.it)

Continuano le anticipazioni sui Tre Bicchieri 2025. (Vinodabere)

Come si legge sul sito della guida «da una prima analisi dei risultati molto confortanti che riguardano la Calabria del vino sono diversi i dati che saltano all’occhio. Il primo riguarda sicuramente i vini dolci, quelli che i critici amano chiamare, rifacendosi al grande Veronelli, “vini da meditazione». (LaC news24)