Achille Costacurta torna sui social: «Sono stato rinchiuso un anno e sette mesi in un centro penale. La mia testa è un po' matta. Le polemiche? Tutti sbagliamo»

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Achille Costacurta, dopo le polemiche, torna sui social per raccontarsi senza filtri ai suoi follower. Il 19enne - figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta - ha svelato di aver sempre lavorato e di voler tornare presto a studiare. Nella diretta TikTok ha poi aggiunto di essere stato rinchiuso per un anno e mezzo in un centro penale a Parma. Achille Costacurta, la dentiera di diamanti: «Non mordere mai il tuo gioielliere mentre ti fa i denti nuovi» Achille Costacurta torna su TikTok «Le polemiche? Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo». (ilmessaggero.it)

Su altri media

Dopo le foto con la droga pubblicate sui social e gli insulti alla mamma apparsi sotto le sue foto, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta si... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Tanto che quando aveva 15 anni finì in una comunità di recupero: «Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma. (Vanity Fair Italia)

Tra dure regole e momenti difficili, il giovane riflette sui suoi errori e promette di raccontare tutto in un libro. (blue News | Svizzera italiana)

Il diciannovenne figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta sabato 7 settembre si è raccontato, senza filtri, in una lunga diretta su TikTok. Dopo le intemperanze estive che hanno riempito le cronache, Achille Costacurta si dice pronto a mettere la testa a posto e a voltare pagina, mostrandosi a cena con i nonni in spiaggia a Riccione o mentre duetta in divertenti siparietti con i genitori. (Corriere della Sera)

"Ho smesso di drogarmi - ha spiegato in una diretta TikTok -. Achille Costacurta torna sotto i riflettori. Dopo le foto con la droga pubblicate sui social e gli insulti alla mamma apparsi sotto le sue foto, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta si apre raccontando cosa è accaduto. (MilanoToday.it)

«Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma», rivela. «Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30. Loro dal Sert prendevano 160 euro a persona e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena, il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi». (L'Unione Sarda.it)