Capello critica il Milan: "Solo contropiede, così è triste"
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Fabio Capello, storico ex allenatore del Milan, non ha usato mezzi termini per commentare la prestazione dei rossoneri nella vittoria per 2-1 contro il Como. In un’analisi pubblicata su La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico ha sottolineato come il Milan, durante il primo tempo, non abbia mostrato i tratti di una squadra organizzata e propositiva. “Si sono limitati a giocare esclusivamente in contropiede”, ha affermato Capello, evidenziando come il Como, guidato da Cesc Fabregas, abbia dominato la partita fino all’intervallo, creando diverse occasioni pericolose e meritando il vantaggio iniziale.
Nonostante il gol iniziale di Musah, annullato per un soffio, il Milan ha faticato a imporre il proprio gioco, mostrando una mancanza di pressing e di possesso palla che ha lasciato spazio alle manovre del Como. La squadra di Fabregas, che ha dimostrato qualità e precisione nel costruire le azioni, ha trovato il vantaggio con una rete che ha messo in luce le fragilità difensive dei rossoneri. Capello, pur riconoscendo i meriti del Como, ha puntato il dito sulla scarsa convinzione mostrata dal Milan, che ha dato l’impressione di affidarsi unicamente alle ripartenze.
Tra le poche note positive, l’ex allenatore ha citato Tijjani Reijnders e Christian Pulisic, autori delle reti della rimonta. “Bravi Reijnders e Pulisic, ma il Milan non mi convince”, ha dichiarato, sottolineando come i due giocatori siano tra le poche certezze di una squadra che, a suo parere, non necessita di una rifondazione, ma di una rigenerazione. Un concetto che torna più volte nelle sue parole, quasi a voler evidenziare che il problema non sia la qualità individuale, ma l’assenza di un’identità di gioco chiara e condivisa.
La vittoria, arrivata dopo una rimonta simile a quella contro il Lecce della settimana precedente, conferma una tendenza: il Milan sembra trovare la sua migliore versione solo quando è costretto a reagire a un risultato sfavorevole. Un’attitudine che, se da un lato dimostra carattere e tenacia, dall’altro solleva dubbi sulla capacità della squadra di imporsi fin dal primo minuto. Come ha osservato Capello, se il raddoppio del Como al 50’ non fosse stato annullato per un’inezia, forse il discorso sarebbe stato diverso.