Giacomo Gobbato, chi è l'assassino: l’invisibile arrivato dalla Moldavia, la droga e una vita sbandata senza casa e lavoro

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Di lui non si sa molto, se non che è un cittadino moldavo classe 1986 (38 anni), in Italia senza fissa dimora, che a Mestre risulta vivere di espedienti. È questo lo scarno identikit dell’uomo accusato di aver accoltellato a morte Giacomo Gobbato e ferito il suo amico Sebastiano Bergamaschi dopo che i due giovani cercavano di fermarlo impedendo una rapina. In base alle prime indagini eseguite dalla Squadra mobile e l’arresto quasi nell’immediatezza dei fatti (l’uomo era stato bloccato in una via adiacente mentre tentava un’altra rapina) il sostituto procuratore Federica Baccaglini ha formulato nei suoi confronti le ipotesi di reato di omicidio e rapina. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri giornali

La morte di Federica Rosati, 45 anni, ha sconvolto due comunità, quella di Castro dei Volsci, dove è nata, e quella di Arce, dove risiedeva. In ospedale si era recata poiché aveva accusato dei malesseri nei giorni passati e si era reso necessario fare ricorso alle cure dei sanitari. (Frosinone News)

Ha suscitato grande commozione, anche nella politica, la morte di Giacomo Gobbato, il ragazzo di 26 anni, assassinato a Mestre da un cittadino moldavo per essere accorso in soccorso di una donna che stava subendo un tentativo di rapina. (Secolo d'Italia)

Un giovane di 26 anni, Giacomo Gobbato, di Mestre (Venezia), è morto, e un altro giovane è rimasto ferito dopo una rissa con accoltellamento per sventare una rapina a una donna, avvenuta la scorsa notte nella città della terraferma veneziana. (LaC news24)

Era stato suo papà a dirgli di passare - «gli ho detto venite a bere una birra» - e così ha fatto. C'era una donna in difficoltà, che chiedeva aiuto dopo essere stata rapinata e picchiata. (leggo.it)

Sono le ultime parole di Giacomo Gobbato, riportate da Sebastiano Bergamaschi, l’amico e il compagno di tante battaglie sociali, attraverso gli amici del centro sociale Rivolta. Sebastiano non se la sente di parlare ma ringrazia uno a uno le decine di persone che sabato pomeriggio al presidio davanti al liceo artistico si sono messe in fila per fargli le condoglianze e dirgli di tenere duro. (ilgazzettino.it)

La lettera «Mi auguro che nessuno indichi Giacomo Gobbato come un eroe o come un angelo, sono sicuro che non renderebbe giustizia al suo gesto e non rispecchierebbe le idee ed i valori di Giacomo». (ilgazzettino.it)