Volkswagen, lavoratori in sciopero contro i tagli al personale: "Stop in tutte le fabbriche"

I lavoratori delle fabbriche Volkswagen in Germania incroceranno le braccia a partire da domani, in risposta al piano dell’azienda che prevede migliaia di tagli occupazionali. La mobilitazione è stata annunciata dal sindacato IG Metall, che rappresenta i 120mila dipendenti del marchio. “Se necessario, questa sarà la più dura battaglia di contrattazione collettiva che Volkswagen abbia mai visto”, ha dichiarato l’organizzazione al termine delle trattative obbligatorie. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Nessun accordo raggiunto tra azienda e sindacato. Lunedì 2 dicembre inizia l'astensione dal lavoro (Open)

Lunedì 2 dicembre i lavoratori metalmeccanici di Volkswagen incroceranno le braccia in tutta la Germania per protestare contro licenziamenti di massa e chiusure di impianti decisi dall’azienda. (Lettera43)

I dipendenti della Volkswagen sono stati chiamati a interrompere il lavoro nelle fabbriche tedesche a partire da domani per opporsi a migliaia di tagli occupazionali previsti. A dichiararlo il sindacato Ig Metall (Il Sole 24 ORE)

Sciopero “duro” contro i tagli alla Volkswagen

Le proteste potrebbero essere di alcune ore o di un'intera giornata, mentre il prossimo incontro del sindacato con l'azienda è fissato per il prossimo 9 dicembre. Il sindacato metalmeccanico tedesco Ig Metall annuncia una possibile tornata di scioperi a partire da lunedì, primo giorno utile dalla data di scadenza della tregua con Volkswagen, prevista alla mezzanotte di oggi. (Tiscali Notizie)

Tutti i dipendenti del principale produttore automobilistico europeo sono stati chiamati a sospendere il lavoro ad oltranza a partire da oggi per opporsi alle migliaia di tagli di posti previsti dal gruppo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’inizio degli scioperi rappresenta un’ulteriore escalation della disputa tra la principale casa automobilistica europea e i suoi lavoratori a causa dei licenziamenti di massa, tagli agli stipendi e possibili chiusure di impianti, misure drastiche che l’azienda dice di non poter escludere per fare fronte alla concorrenza cinese ed alla crisi dei consumi. (RSI Radiotelevisione svizzera)