L'infermiera di Medici Senza Frontiere in Libano: «Non dobbiamo curare soltanto traumi e ferite causate dai bombardamenti, ma anche e soprattutto cicatrici dell’anima»
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Che situazione ha trovato? «Sto lavorando come referente medico, precisamente nella Valle del Bekaa. Qui i raid israeliani sono in continuo aumento e di conseguenze anche i morti e feriti. Tante persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni per cercare rifugio in posti considerati più sicuri, in tenda o in alcune scuole. Ci sono migliaia di sfollati e rifugiati in tutto il Paese. Lavoriamo a ritmi molto intensi, la situazione è precaria anche per noi del team MSF: a causa dei bombardamenti, ad alcuni colleghi è capitato di dover abbandonare velocemente le proprie abitazioni nel cuore della notte senza riuscire a portare nulla con sé». (Vanity Fair Italia)
Su altri giornali
Una media di circa due bambini al giorno. Lunedì scorso, nella valle orientale della Bekaa almeno 60 persone, tra cui due bambini, sono state uccise dai bombardamenti israeliani durante la notte, in uno degli attacchi più letali nella valle da quando si è intensificato il conflitto lo scorso 23 settembre. (Vita)
A Marjayoun, nel Sud, 500 famiglie (oltre 3mila persone) hanno deciso di non abbandonare il loro villaggio, nonostante i bombardamenti, ma sono ormai al limite della sopportazione: le scuole sono chiuse, il lavoro di troppi adulti è instabile, alcuni sono rimasti senza casa ridotta in macerie e tutto intorno, proprio in queste ore, la battaglia aerea e terrestre per la conquista del villaggio vicino di Khiam si è fatta particolarmente feroce”. (la Repubblica)
Beirut — In guerra arriva sempre un momento in cui gli ospedali, quelli ancora funzionanti, si mettono a selezionare i feriti. Ed è una selezione innaturale, controintuitiva, perché alla fine sono i pazienti più gravi che paradossalmente avranno maggiori possibilità di sopravvivere, di recuperare: i centri specializzati in traumi, con le sale operatorie migliori… (la Repubblica)
La crisi in Libano non si arresta. A causa della guerra, oltre 100 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani nelle prime 5 settimane. Più di un milione di persone ha dovuto lasciare la propria abitazione e 6 scuole su 10 sono state convertite in rifugi, facendo slittare l’inizio dell’anno scolastico. (Save the Children Italia)
Roberto Paglialonga – Città del Vaticano La morsa di violenza e di sangue che sta soffocando il Libano a causa della guerra tra Israele e Hezbollah «non ha in realtà sopito e addomesticato lo spirito di solidarietà e accoglienza» che caratterizza i rapporti tra le varie comunità, compresi quelli tra le diverse religioni. (Vatican News - Italiano)
La guerra distrugge gli ambienti sicuri e accoglienti di cui i bambini hanno bisogno. Quando i bambini sono costretti a sopportare periodi prolungati di stress traumatico, corrono gravi rischi per la salute e la psicologia, e le conseguenze possono durare tutta la vita. (UNICEF Italia)