Morte Ramy, la condanna di Meloni dopo le bombe carta al corteo di Roma
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La premier esprime solidarietà alle forze dell'ordine sui social: "Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza" Dopo i disordini e gli scontri tra manifestanti e polizia al presidio per Ramy Elgaml di ieri a Roma, che ha visto il ferimento di otto agenti, arriva via social la condanna della premier Giorgia Meloni. "Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni - scrive la presidente del Consiglio -, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos a opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. (Adnkronos)
La notizia riportata su altre testate
I familiari del giovane chiedono che "la sua figura non venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine". (MilanoToday.it)
Un appello ribadito anche ieri sera dai circa 500 partecipanti alla manifestazione organizzata dal Coordinamento antirazzista italiano in memoria del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml, morto il 24 novembre nello schianto del TMax guidato dal ventiduenne tunisino Fares Bouzidi dopo un lungo inseguimento dei carabinieri iniziato con un alt ignorato in zona corso Como. (IL GIORNO)
La dinamica dell’inseguimento e le parole a commento dei carabinieri contenute in un video acquisito dai magistrati e diffuso dai mass media, hanno suscitato un’ondata di indignazione nel paese. (Contropiano)
Alle Forze dell'Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
BOLOGNA – La notte di caos, scontri e devastazione infiamma la politica. Se il sindaco Matteo Lepore, denunciando quanto accaduto a Bologna a seguito del corteo per la morte del milanese Ramy, denuncia come “non ci sono cause giuste per devastare la città”, diverse forze politiche condannano i danneggiamenti in centro ed esprimono solidarietà alle forze dell’ordine. (La Repubblica)
«Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. (Secolo d'Italia)