Siria, la Turchia ammassa truppe al confine e “bombarda” Kobane, l’appello dei Curdi all’America: “Non lasciateci soli”
Secondo alcune fonti l’esercito di Ankara starebbe già bombardando le aree adiacenti alla città nei pressi di un fronte, quello tra curdi siriani e Turchia che non si è mai chiuso. La linea del fronte si attesterebbe al momento sulla linea della diga di Tishrin, localizzata a 90 kilometri a est di Aleppo lungo il fiume Eufrate. L’attacco alla città potrebbe avvenire già nelle prossime ore mentre alcuni funzionari statunitensi hanno avvertito che l’offensiva su larga scala della Turchia sul territorio curdo in Siria è imminente. (Il Giornale d'Italia)
Su altri giornali
Aveva sospeso le operazioni nel 2012 a causa dell'aggravarsi delle condizioni di sicurezza durante la guerra civile siriana (LAPRESSE)
Manovre militari in corso per un'incursione nel Rojava dopo il rovesciamento del regime di Assad: «Se entrano sarà una catastrofe» (Open)
Mario Hermoso, difensore spagnolo arrivato alla Roma durante il mercato estivo, non ha convinto pienamente. Dopo essere rimasto svincolato, Hermoso aveva firmato con i giallorossi un contratto fino al 2027, ma la sua avventura nella capitale potrebbe concludersi prima del previsto. (Europa Calcio)
L’offensiva dei ribelli siriani che ha portato alla caduta di Damasco e alla fuga di Bashar al-Assad verso Mosca non è stata soltanto il risultato delle avanzate terrestri sul campo. Un ruolo cruciale è stato giocato dalla guerra elettronica turca, la cui tecnologia ha permesso di neutralizzare le telecomunicazioni militari del regime e di disorientare le forze fedeli all’ex presidente. (Notizie Geopolitiche)
Nella sua video rubrica, «Oriente Occidente», Federico Rampini commenta la caduta del regime di Bashar al-Assad, in Siria, «un evento nella storia del Medio Oriente tra i più importanti dal 1948 ad oggi». (Corriere TV)
All’inizio della rivolta del 2011, la Turchia era il modello degli insorti: un Paese musulmano, democratico e in rapido sviluppo economico. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan si sarebbe accontentato di quel ruolo e, d’altra parte, quella carta si stava svalutando in seguito alle trattative con i curdi di casa propria per una soluzione politica del conflitto. (Start Magazine)