Entra in ruolo ma non sale mai in cattedra percependo lo stipendio: licenziato docente dopo 540 giorni di assenza in tre anni
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Una situazione assurda: un docente di sessant’anni è stato licenziato dalla scuola in cui insegna, nel trevigiano, dopo 540 giorni di assenza. Come riporta Il Corriere della Sera, l’uomo, residente in un’altra regione, dopo aver firmato il contratto a tempo indeterminato tre anni fa, non si è mai presentato in cattedra. La ricostruzione dei fatti Il docente, all’epoca, è arrivato, si è fermato qualche giorno per firmare, poi ha preso aspettativa per un anno. (Tecnica della Scuola)
Su altri giornali
E' accaduto in un istituto superiore di Treviso. Immesso in ruolo a tempo indeterminato dal 2011, aveva accumulato negli anni assenze per 550 giorni totali: il primo anno mai un appello in classe per aspettativa; gli altri due con continue assenze per malattia, non continuative, ma spezzettate, spesso tra il lunedì e il sabato, più - secondo la scuola - altre assenze "ingiustificate". (Il Messaggero Veneto)
Si è presentato l’altro ieri all’istituto scolastico dove lo aspettavano da quasi tre anni, ma dopo 550 giorni di assenza non l’hanno neanche fatto entrare: il prof assenteista, un docente di diritto, era già stato licenziato. (Il Sole 24 ORE)
Si è presentato pochi giorni fa presso l’istituto scolastico che avrebbe dovuto accoglierlo dopo un’assenza prolungata, ma è stato bloccato all’ingresso. Il docente di diritto, che non si faceva vedere in aula da oltre 550 giorni, era già stato licenziato. (TarantoBuonaSera.it)
Video suggerito A cura di Biagio Chiariello (Fanpage.it)
Di ruolo, cioè con contratto a tempo indeterminato. Peccato però che in tutto questo lasso di tempo non si sia di fatto mai presentato in classe. (ilgazzettino.it)
L’insegnante, riporta l’ansa, era un 60enne originario della provincia di Taranto, assunto a tempo indeterminato dal 2011, non aveva praticamente mai svolto lezione. Durante il primo anno era stato in aspettativa, mentre nei successivi aveva accumulato assenze frequenti, spesso concentrate tra il lunedì e il sabato, e altre assenze alcune delle quali giudicate “ingiustificate” dalla scuola. (la VOCE del TRENTINO)