Veneto, voto al 2026 le ragioni che “tentano” la politica
Effetto domino. La circolare inviata dal ministero degli Interni ai prefetti sulla data possibile delle elezioni comunali non ha solo messo in fibrillazione tutti i municipi che vedono scadere il mandato nel settembre 2025, ma anche le Regioni. Se infatti il documento diffuso ieri fa esplicito riferimento al voto comunale, indicando come obbligatoria la finestra elettorale tra il 15 aprile e il 15 giugno 2026, è del tutto evidente che nei palazzi della politica si sta ragionando sull’eventualità di uniformare la scelta anche per quelle regioni - come il Veneto - i cui consigli vedono scadere il mandato nello stesso periodo autunnale del prossimo anno. (ilgazzettino.it)
La notizia riportata su altri giornali
Per rientrare nella finestra ordinaria stabilita dalla legge 182/1991, ovvero proprio quella che va dal 15 aprile al 15 giugno, non è infatti restato altro da fare che stabilire la proroga di circa otto mesi. (La Provincia di Cremona e Crema)
Il Ministero dell’Interno ha ufficializzato le nuove date per le elezioni amministrative nei Comuni che, durante l’emergenza Covid, votarono a settembre 2020. Con una circolare inviata a tutte le Prefetture italiane, si chiarisce che le elezioni per queste Amministrazioni saranno prorogate alla primavera del 2026, spostando di sei mesi la scadenza naturale del mandato per riallinearla con la consueta finestra primaverile per il voto. (Salernonotizie.it)
Il dibattito, soprattutto in Trentino, ha tenuto banco nei mesi scorsi, quando anche il Consiglio delle autonomie insisteva sul fatto che le amministrazioni elette nell’autunno 2020 potessero fare tutti i cinque anni di mandato e votare nell’autunno del 2025. (Il T Quotidiano)
Tra i centri chiamati a rinnovare il consiglio comunale nell’ottobre del 2021 c’era anche Agerola, dove ‘Nuovamente Agerola’ (al potere dal 2011) ha vinto contro ‘Agerola nel cuore’ grazie al 70% dei consensi. (Positanonews)
La possibilità che la giunta Gualtieri possa avere sei mesi in più di tempo prima delle prossime elezioni, ha creato qualche malumore. Come raccontato da Repubblica, con una circolare il Viminale ha stabilito che, con la pandemia ormai alle spalle, si tornerà a votare in base alle leggi ordinarie. (Repubblica Roma)
Tali Comuni andranno al voto rispettivamente nella primavera del 2026 e nella primavera 2027: in entrambi i casi si allungherà il mandato quinquennale di qualche mese per poter tornare alle regole ordinarie. (bari.corriere.it)