Ucraina-Russia, Massolo: "Anno di transizione, capire punto di caduta"

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Adnkronos ESTERI

Il terzo anno di guerra in Ucraina nel quale stiamo entrando sarà “di transizione”, bisognerà capire “quale può essere il punto di caduta”, mentre nel frattempo in Occidente si è assistito a “un cambio di paradigma, per cui si è passati dall’’aiutiamoli a vincere all’aiutiamoli a metterli in sicurezza’”. Alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, Giampiero Massolo, presidente dell’Ispi, parla con l’Adnkronos di quello che potrebbe essere lo scenario futuro, con sullo sfondo la ‘war fatigue’ e la prospettiva di elezioni importanti al di qua e al di là dell’Atlantico. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dopo due anni la guerra in Ucraina è ormai normalizzata? Questo conflitto lo viviamo giorno per giorno, ma c’è una distrazione generale tra i gravi … Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ex ministro, uomo di fede e di azione non si arrende “alla narrativa bellicista”. (Il Fatto Quotidiano)

BRUXELLES – Gli europei sono pessimisti sull’Ucraina: non potrà vincere la guerra. An… (la Repubblica)

Solo il dieci per cento degli europei intervistati il mese scorso in 12 Paesi diversi, Italia inclusa, in una ricerca commissionata dall’European Council on Foreign Relations, crede in una vittoria di. (Il Faro online)

All’improvviso il mainstream fa finta di scoprire che l’Ucraina ha perso la guerra, dopo avere passato due anni a mentire spudoratamente sulle sorti di un conflitto che Kiev non avrebbe mai potuto vincere. (ByoBlu)

Ora il discorso è incentrato su come aiutare l’Ucraina a mettersi in sicurezza, quanto meno i quattro quinti non occupati da Vladimir Putin. È questo il quadro che Giampiero Massolo, presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi), consegna ad HuffPost a pochi giorni dall’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. (L'HuffPost)

Dunque, l’argomentazione più efficace per un'opinione pubblica sempre più scettica sarebbe quella di riuscire a far capire che con ulteriori aiuti si potrebbe «arrivare a una pace sostenibile e negoziata che favorisca Kiev, piuttosto che Putin». (Corriere del Ticino)