Dimensionamento scolastico: arrivano i ricorsi regionali

Apprendiamo con soddisfazione, dai vari organi di stampa, che le regioni del sud, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, insieme alla Toscana e all’Emilia Romagna hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico. In pratica l’attuale maggioranza, con la legge di Bilancio n. 197/2022, ha stabilito che, a decorrere dall’anno scolastico 2024/25, “il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni è definito con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sulla base di un coefficiente non inferiore a 900 e non superiore a 1000, relativo al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali regionali e tenuto conto di alcuni parametri perequativi relativi alla densità degli abitanti e alle specificità linguistiche”. (Tecnica della Scuola)

Se ne è parlato anche su altri media

Contestata la norma contenuta nella legge di Bilancio che prevede una potatura di circa 700 presidi e direttori amministrativi per le scuole troppo piccole. Giannelli: «Colpa del calo demografico» Con lo slogan «no ai tagli alla scuola» e forti di una sentenza favorevole della Corte Costituzionale su un provvedimento simile del governo Monti, i quattro governatori del centrosinistra - Bonaccini, De Luca, Emiliano e Giani - annunciano ricorso alla Consulta contro il provvedimento del governo Meloni che prevede, dal 2024, il «dimensionamento e la riorganizzazione» delle istituzioni scolastiche. (Corriere della Sera)

«La parte impugnata - spiegano dalla Regione - riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell' 'istruzione', devono ritenersi costituzionalmente illegittime. (LecceSette)

A poco più di 24 ore dal sollecito rivolto all’assessore Leo dal segretario regionale di Snals/Confsal Vito Masciale ad adottare atti formali contro il dimensionamento della rete scolastica, è arrivata finalmente la notizia che il sindacato aspettava. (Scuolainforma)

Le regioni di centrosinistra in Italia stanno opponendosi ai tagli alla scuola proposti dal governo italiano. Tutte e quattro le regioni rimaste in mano al centrosinistra hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico, una misura che prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti. (Orizzonte Scuola)

Riparte dall'istruzione l'opposizione del centrosinistra all'Autonomia e alle politiche del Governo. (Il Sole 24 ORE)

La Regione Puglia, bontà sua, ha deciso di accodarsi alle predette regioni e ha prodotto analogo ricorso chiedendo che “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l’altro l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti” con l’effetto che nella nostra regione potrebbero essere eliminate circa 60 direzioni. (flp scuola foggia)