Perché la lotta dell'anarchico Alfredo Cospito contro il 41 bis è giusta

Si sta parlando molto di 41bis, di carcere ostativo e libertà, per via dello sciopero della fame di Alfredo Cospito ma purtroppo si conosce molto poco dell’argomento. E come diceva Bertolt Brecht «La condizione di un popolo si capisce dalle condizioni delle sue prigioni». (Fanpage)

Su altri giornali

Tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve». Il dialogo tra Cospito e il boss mafioso è contenuto in una delle relazioni segrete citate in aula martedì dal deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, pubblicate oggi in esclusiva da Repubblica. (Open)

Non usa mezzi termini Sebastiano Ardita, magistrato antimafia, già direttore del Dap per 9 anni, mentre commentando a L'Espresso il caso Alfredo Cospito, l'anarchico trasferito al carcere di Opera a Milano per l'aggravarsi delle sue condizioni dopo più di cento giorni di sciopero della fame. (L'Espresso)

Potrebbe interessarti: Dove vedere la replica del Grande Fratello Vip 7. Andrea Maestrelli dopo la rivelazione di Nicole Murgia. Dopo il Game Night Show, i concorrenti sono tornati a chiacchierare su questo argomento. (Tutto.TV)

Sono alcuni degli 85 detenuti al regime di 41 bis nel carcere sassarese di Bancali, lo stesso dove fino a tre giorni fa si trovava l’anarchico Alfredo Cospito, ora trasferito a Opera. Solo quattro sarebbero però i nomi contenuti nella relazione fornita dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria all'ufficio di gabinetto del ministero della Giustizia e al sottosegretario con delega alle carceri Andrea Delmastro: oltre a Cospito, le persone citate sarebbero Pietro Rampulla, Pino Cammarata, Francesco Di Maio e Francesco Presta. (L'Unione Sarda.it)

L'affermazione della capogruppo dem è un falso smentito dagli stessi tweet in cui l'ex ministro Andrea Orlando si è schierato per revocare il carcere duro all'anarchico. Non si possono usare gli atti intimidatori come un alibi", scriveva il 30 gennaio. (Il Fatto Quotidiano)

E con manifestazioni anche violente, come le decine di auto date alle fiamme a Roma, a Milano, Atene, Berlino, Barcellona, Madrid, perfino La Paz, dall’altra parte del mondo. (LifeGate)