Agguato a Fuorigrotta: ucciso il boss Pasquale D'Anna
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Pasquale D’Anna, 34 anni, boss narcotrafficante legato al clan di Pianura, è stato ucciso questa mattina in un agguato avvenuto intorno alle 6.30 a Piazzale Tecchio, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli. Con lui c’era il suo guardaspalle, Massimo Aragiusto, 40 anni, rimasto ferito e ricoverato all’ospedale San Paolo in condizioni non gravi. I sicari, arrivati in sella a una moto di grossa cilindrata e con il volto coperto da caschi integrali, hanno aperto il fuoco nei pressi del bar Bellone, luogo frequentato soprattutto da giovani di ritorno dalla movida e che spesso si fermano per fare colazione.
Pasquale D’Anna, noto come ‘Oino’, era considerato uno degli esponenti di spicco della malavita flegrea, gestendo insieme al padre una delle piazze di spaccio più redditizie della zona. La sua morte, avvenuta poco dopo il ricovero in ospedale, rappresenta l’ennesimo capitolo di una lunga serie di violenze che insanguinano il territorio napoletano. Aragiusto, invece, è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco ma, secondo le prime informazioni, non sarebbe in pericolo di vita.
L’agguato, avvenuto in un’area molto frequentata, ha gettato nel panico i passanti e i clienti del bar, che hanno assistito alla scena. I carabinieri, giunti sul posto poco dopo la sparatoria, hanno avviato immediatamente le indagini per ricostruire la dinamica dell’attacco e identificare i responsabili. Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio, ma fonti investigative non escludono che si tratti di un regolamento di conti legato ai traffici illeciti gestiti da D’Anna.
La vittima, già nota alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali, era considerata una figura chiave nel controllo del narcotraffico a Pianura, quartiere noto per essere uno dei centri nevralgici della criminalità organizzata napoletana. La sua eliminazione potrebbe aprire scenari di tensioni interne ai clan, con possibili ripercussioni sulla gestione degli affari illeciti nella zona flegrea.
Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli, si concentrano ora sull’analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area e sull’ascolto di eventuali testimoni. Nonostante la ferocia dell’attacco, i sicari sono riusciti a fuggire senza lasciare tracce evidenti, complicando il lavoro degli investigatori. Intanto, il ferito Aragiusto, che potrebbe rappresentare un testimone chiave, è sotto scorta in ospedale, mentre i carabinieri cercano di ricostruire ogni dettaglio utile a far luce sull’accaduto.