Unifil: "Situazione a Beirut drammatica"

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Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah che Israele ha voluto colpire con il raid su Beirut, è nato il 31 agosto 1960 in una modesta famiglia di nove figli a Beirut. La sua famiglia proveniva dal villaggio di Bazouriyé, nel sud del Libano. Da adolescente ha studiato teologia nella città santa sciita di Najaf, in Iraq, ma ha dovuto lasciare durante le repressioni contro gli sciiti guidate dall'allora presidente iracheno Saddam Hussein (Today.it)

Su altri giornali

Possiamo, vogliamo e dobbiamo riuscirci». Queste le parole, in un’intervista a QN, del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. (Open)

Lo ha detto Giorgia Meloni nei giorni scorsi a New York e lo ripetono, anche se a volte con diversi accenti, i ministri della Difesa e quello degli Esteri. ROMA. (La Stampa)

Il ritiro del contingente militare in Libano "non è al momento in discussione. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Israele ha il diritto di difendersi, ma il modo in cui lo fa è importante». Che venerdì sera - dopo l'attacco israeliano a Beirut che ha colpito mortalmente il leader di Hezbollah, Haasn Nasrallah - ha usato parole di prudenza. (il Giornale)

Non bisogna mai rinunciare alla via diplomatica, che è l’unica che può portare a risultati concreti e a scongiurare una spirale di violenza e instabilità che è già durata sin troppo. Possiamo, vogliamo e dobbiamo riuscirci. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare quanto prima il Libano, anche con i voli di linea che sono operativi da Beirut verso Milano e Roma”, lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. (Tuscia Web)