Piazza Affari è sempre più povera tra delisting e opa in corso. Ed è raro che una società voglia quotarsi
Cristina Bombassei (Brembo): per noi la parità di genere è una leva strategica per l’innovazione «Il luogo di lavoro deve essere uno spazio dove ogni individuo si senta valorizzato, supportato... Ovs, quelle nozze «non degne» con Benetton Group in passato in Edizione per Ovs e Benetton Group si sono ipotizzate le nozze. Ma per ii fondatore... Scompenso cardiaco, un vaccino all’orizzonte Uno studio ha dimostrato che lo scompenso cardiaco non-ischemico ha delle forti componenti... (Milano Finanza)
Su altre fonti
Per Borsa Italiana il 2024 è un anno complesso, ma per le imprese del Paese è in atto una svolta: stanno imparando la finanza, cominciano a valutare l’apertura del capitale o forme nuove di credito. E se i delisting continuano a essere un problema per Piazza Affari — all’11 dicembre scorso l’ultimo atteso è Beghelli, dopo l’offerta di Gewiss, resa pubblica il 10 dicembre — stanno aumentando le aziende che chiedono di aderire al programma Elite, di preparazione al listino o di apertura del capitale e conoscenza degli strumenti alternativi di credito, così come crescono quelle pronte per il debutto sul listino. (Corriere della Sera)
È il bilancio di un mercato dei capitali che perde pezzi, colpendo soprattutto le piccole e medie imprese. Se un tempo la Borsa era un traguardo, oggi il delisting per molti è una scelta strategica. (Adnkronos)
Consob ha pubblicato l’Occasional Report “Le offerte pubbliche svolte in Italia nel periodo 2020 – 2023″, che riporta le principali evidenze relative alle offerte pubbliche di acquisto (“OPA”) e/o scambio (“OPS”) effettuate in Italia fra il 2020 e il 2023: nel documento si dimostra che nell’applicazione concreta, l’istituto dell’Opa, pensato originariamente come uno strumento volto a favorire la contendibilità delle imprese e la tutela degli azionisti di minoranza, è stato usato in Italia prevalentemente come via di uscita dalla Borsa. (Diritto Bancario)
Il nanismo della borsa di Milano è anche dovuto ai grandi gruppi che scelgono deliberatamente di non quotarsi. I motivi? Sono aziende familiari che non hanno problemi di successione e si autofinanziano la crescita. (Milano Finanza)
L’anno scorso è stata la migliore per performance dietro solamente al Nasdaq e anche quest’anno viaggia su valori molto positivi, specie se si considera che nel frattempo gli indici francesi ripiegano. (InvestireOggi.it)
Si va da colossi come Chn Industrial, che aveva aperto le danze il 2 gennaio, a UnipolSai fino a Saras, Tod’s, Openjobmetis e Servizi Italia. Il valore di mercato di queste aziende era intorno a 28 miliardi di euro, di cui 22 miliardi riferiti a Cnh e UnipolSai. (Italia Oggi)