Contratti scaduti e paghe da fame, la sanità privata scoppia
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, la sanità privata italiana si ferma. Oltre 200mila lavoratori tra infermieri, fisioterapisti e operatori sanitari hanno incrociato le braccia, stanchi di attendere un rinnovo contrattuale che tarda ad arrivare. La mobilitazione, indetta da Cgil, Cisl e Uil, vede presidi in tutto il Paese, da Ancona a Catanzaro, passando per le grandi città come Roma, Milano e Napoli. Sanità, la disparità che fa male: numeri e cifre di un’ingiustizia Al centro della protesta, la disparità di trattamento tra i dipendenti del settore pubblico e quelli del privato. (LA NOTIZIA)
La notizia riportata su altre testate
«Sono particolarmente grata al Consiglio regionale per aver dato ampio sostegno alla mia mozione approvata all’unanimità e riguardante l’attivazione del percorso di partoanalgesia in tutti i punti nascita del territorio, per renderlo così fruibile a tutte le donne che lo richiedano. (Impresa Italiana)
Da mesi i lavoratori chiedono l’apertura di tavoli negoziali per il rinnovo dei contratti. (CremonaOggi)
Le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata (Ospedaliera e delle Rsa e dei centri di riabilitazione), nonostante abbiano continuato a garantire i servizi essenziali nelle varie strutture del territorio, hanno manifestato e fatto sentire la loro voce per i mancati rinnovi contrattuali di Aris, Aiop e Aris Rsa e Cdr. (L'Eco di Bergamo)
I lavoratori del settore – che oggi sono scesi in piazza anche a Cagliari (e in molte altre città italiane) nella manifestazione organizzata da FP CGIL CISL FP e UIL FPL, rivendicano «il riconoscimento dei diritti contrattuali e adeguate condizioni di lavoro, in un comparto, quello dello sanità privata accreditata, che incide sulla spesa sanitaria per il 3%, eroga il 15% delle prestazioni complessive, e nelle 10 case di cura accreditate nell’Isola, occupa 1500 dipendenti e distribuisce con l’indotto circa 4000 buste paga». (L'Unione Sarda.it)
“Un presidio molto sentito quello di stamattina sotto Palazzo Lombardia a Milano – dice Katia Dezio, della segreteria CISL FP di Bergamo. (MyValley.it)
La sanità pubblica piange, quella privata per non ride di certo. Leggi tutta la notizia (Virgilio)