Unifil, cosa prevedono e come cambiano le regole di ingaggio dei soldati italiani in missione

Rispondere a un kalashnikov con una pistola. Aprire il fuoco a pochi metri di distanza, quando la minaccia è già troppo vicina. Cambiano per ogni missione, decidono vita, morte e chance di sopravvivenza dei nostri soldati all'estero. Le regole di ingaggio per i militari italiani in Libano come in Kosovo e in Niger, in Libia o nel Mediterraneo sono una garanzia, ma possono trasformarsi in un cappio letale. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo ha reso noto l’Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite ). – Un altro soldato delle Nazioni Unite, il quinto in due giorni, è rimasto ferito nel sud del Libano. (Agenzia askanews)

Smentita riguardo presunto ulteriore attacco alle basi italiane UNIFIL -n.92 Le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di UNIFIL, le Forze Armate libanesi e le Forze di Difesa Israeliane (IDF). (Ministero della Difesa)

La battaglia, attorno alla basi dei peacekeeper Onu nel Sud del Libano, continua. E non si fermano nemmeno gli attacchi contro gli uomini della missione delle Nazioni Unite: un quinto soldato del contingente Unifil è stato ferito «da colpi di arma da fuoco» nel quartier generale a Naqura. (Avvenire)

Fonti, il militare Unifil ferito sarebbe un indonesiano

La missione Onu ha affermato che è stato colpito ieri sera e che non è stata identificata la provenienza dei colpi che lo hanno raggiunto. Un altro casco blu è rimasto ferito, il quinto in due giorni. (Radio Popolare)

In un comunicato ha precisato di aver bombardato con "una salva di missili una base situata a sud di Haifa, colpendo una fabbrica di materiali esplosivi". (Fanpage.it)

Non è un militare del contingente italiano il casco blu dell'Unifil ferito la scorsa notte a Naqoura, nel sud del Libano. (Il Messaggero Veneto)