L’auto, il vibonese, il greenpass tarocco: i passi falsi del latitante

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Livesicilia.it INTERNO

I retroscena della cattura di Tony Trentuno, il nuovo boss di San Cocimo. VIBO VALENTIA – Occhialini sul naso, barbetta, giacca a vento nera e aria da bravo ragazzo.

Tony Trentuno, ieri pomeriggio, viaggiava su una Lancia Y presa a noleggio con un vibonese “già noto alle forze dell’ordine”.

Dalle indagini avevano già avuto contezza del rientro in Italia del latitante e della sua ‘intenzione’ di tornare in Sicilia. (Livesicilia.it)

Su altre testate

Tony Trentuno, il latitante catturato sulla Salerno – Reggio Calabria venerdì pomeriggio, era diretto a San Cocimo a Catania. L'arresto di Tony Trentuno, nuovo boss di San Cocimo, spariglia le carte negli equilibri criminali. (Livesicilia.it)

Le condotte illecite venivano poste in essere secondo meccanismi ben rodati e consolidati, a volte anche in presenza o addirittura con il coinvolgimento materiale di bambini Pertanto, condotti in ufficio, la Squadra Mobile di Vibo accertava che il soggetto viaggiava con una carta di identità falsa nonché con altra certificazione, tra cui quella relativa al green pass, contraffatta. (Zoom24.it)

I carabinieri del nucleo investigativo di Catania e la squadra mobile hanno rintracciato e catturato il latitante Antonino Trentuno, classe 1994, elemento di spicco del gruppo di “San Cocimo” della famiglia di Cosa Nostra catanese Santapaola-Ercolano. (CataniaToday)

I poliziotti, in collaborazione con i carabinieri di Catania, sono riusciti ad accertare la reale identità del latitante siciliano che è stato arrestato assieme al suo fiancheggiatore accusato di favoreggiamento personale. (Giornale di Sicilia)

Il conducente del mezzo su cui viaggiava il Trentuno veniva tratto in arresto per il reato di favoreggiamento mentre il latitante, espletate formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale. (Corriere della Calabria)

Le condotte illecite venivano poste in essere secondo meccanismi ben rodati e consolidati, a volte anche in presenza o addirittura con il coinvolgimento materiale di bambini L’atteggiamento nervoso ed insofferente al controllo della Polizia Stradale ha indotto gli operanti ad approfondire i controlli sull’autovettura e sull’effettiva identità dei fermati. (AMnotizie.it)