C’è una ‘ricostruzione storica’ su Emanuela Orlandi in Vaticano, Pietro: “È frutto di indagini”
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Secondo Pietro Orlandi sono emerse due verità dall'audizione in Commissione dell'ex capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. Una riguarda l'esistenza di una "ricostruzione storica" su Emanuela. Un documento che, secondo Pietro Orlandi, "non può che essere frutto di indagini". (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Così al QN Mehmet Ali Agca. «Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara - aggiunge - e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (Gazzetta di Parma)
Sono le parole di Pietro Orlandi durante un incontro organizzato dal movimento studentesco Azione universitaria alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza. “Hanno voltato le spalle a Emanuela e alla nostra famiglia”. (Repubblica Roma)
Il criminale a cui si riferisce Giani è Enrico “Renatino” de Pedis. (Il Fatto Quotidiano)
Con tre inchieste attualmente aperte, una alla Procura di Roma, una alla Procura vaticana e una straordinaria come quella che sta conducendo la Commissione di inchiesta bicamerale che si riunisce ogni giovedì a San Macuto, sul caso Orlandi 41 anni dopo, qualche ombra comincia a diradarsi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
– Prima la “pista bulgara” che collega l’attentato al Papa ai servizi segreti comunisti. Nel mezzo le allusioni su un ruolo del Vaticano nel tentato omicidio di Giovanni Paolo II e quelle sull’ordine ricevuto da Khomeini in persona. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Per la famiglia di Emanuela Orlandi è una novità clamorosa. (ilmessaggero.it)