Napoli, scade il mandato di Mario Epifani: da lunedì Palazzo Reale senza direttore

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napoli.corriere.it INTERNO

Palazzo Reale e la sua governance, quello che sembrava del tutto scontato pare non lo sia più. Domani scade il mandato del direttore Mario Epifani. Epifani, che guida dal 30 ottobre 2020 la Reggia di piazza del Plebiscito, diventata museo autonomo proprio in coincidenza con il suo primo mandato, non ha (ancora) ricevuto il rinnovo. E si dice «primo» perché finora rientrava nelle consuetudines ministeriali — quasi di una legge non scritta — che l’incarico fosse assegnato con una sorta di quattro più quattro (salvo sopraggiunta inadeguatezza) così da consentire il completamento dei grandi progetti. (napoli.corriere.it)

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E ancora: «Lo scorso anno il Palazzo Reale di Napoli ha superato la soglia dei 435mila visitatori, registrando un aumento del al 27% rispetto al 2022, con un incasso superiore a un milione e 700mila euro, e risultando tra i primi dieci musei in Italia per incremento di visitatori e incassi». (napoli.corriere.it)

Risultato? Alcuni direttori nella giornata (festiva!) del primo novembre hanno iniziato a diramare comunicati ufficiali di saluto e di rammarico precedendo di ore le comunicazioni del Ministero stesso. (Artribune)

Non c’è pace al Ministero della Cultura. Dopo la cacciata del capo di gabinetto Francesco Gilioli e poi le dimissioni del suo sostituto Francesco Spano, intorno a via del Collegio Romano continuano a cadere le teste. (la Repubblica)

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Il mio lavoro è iniziato in un silenzio irreale e il quadriennio si conclude con due giornate di apertura gratuita dei musei, domenica e lunedì, che portano migliaia di visitatori nelle sale della reggia rendendola viva, chiassosa e coinvolgente", ha scritto il direttore sui social. (Ottopagine)

Confermati tutti gli altri. «Il ministro della Cultura non ha ritenuto opportuno rinnovare il mio contratto»: dopo quattro anni l'archeologo francese Stéphane Verger, uno degli «stranieri» nominati all’epoca di Dario Franceschini, lascia la direzione del Museo Nazionale Romano. (Corriere Roma)