Imprese, obbligo di assicurazione: entro dicembre le polizze anti rischi. Governo alla ricerca di coperture «permanenti» per cuneo e taglio Irpef

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Corriere della Sera INTERNO

Solo una «rifinitura» e niente di più. Il Psb, Piano strutturale di bilancio, già esaminato in via preliminare il 17 settembre dal governo e che dovrebbe tornare questa settimana in Consiglio dei ministri, non conterrà modifiche sostanziali in vista della manovra 2025, nonostante ieri l’Istat abbia corretto in meglio i dati sulla crescita del Pil nel 2021 e nel 2022 (ma abbassato il +0,9% del 2023 al +0,7%) e il deficit e debito pubblico in rapporto al Pil del 2023. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Tre miliardi di danni. In un anno ecco a quanto ammontano i costi delle calamità naturali per micro e piccole imprese italiane. Alluvioni, terremoti e frane hanno colpito più di 278mila imprese. Polizza assicurativa obbligatoria? Sei imprese su dieci sono d’accordo con il provvedimento secondo un’indagine di EMG Different per Facile. (Panorama)

E la domanda che segue, immancabile come un ritornello, è sempre la stessa: chi paga i danni? Il governo, con un colpo di realismo che merita riconoscimento, ha deciso che le imprese devono correre ai ripari stipulando entro il 31 dicembre 2024 polizze assicurative obbligatorie contro i disastri naturali. (L'Eco di Bergamo)

In questi giorni il Governo sta lavorando al decreto attuativo relativo all’obbligo di assicurazione proprio contro questi eventi, ma sempre secondo la stessa indagine sono pochissime le aziende a conoscenza della norma; appena 2 su 10. (Italia Oggi)

All’ennesima tornata di piogge monsoniche, allagamenti e danni si accoppia il tema, diventato stringente, dell’obbligo di assicurazione catastrofale per le imprese. Che si arrabbiano, almeno a sentire il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini: «Potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più. (Corriere della Sera)

Il premio chiesto dall’assicuratore sarebbe ovviamente determinato anche dalla probabilità di accadimento di un terremoto. Cittadini e imprese del centro e del meridione (e quelli della fascia che attraversa il Friuli Venezia Giulia) pagherebbero premi sensibilmente superiori a quelli di Sardegna e Trentino, aggravando in modo non simmetrico i costi di impresa. (Liberi oltre le illusioni)

In questo ambito si colloca il decreto interministeriale che dal primo gennaio 2025, obbligherà tutte le imprese italiane a sottoscrivere una polizza assicurativa specificatamente dedicata alle calamità naturali. (il Resto del Carlino)