Immigrati in Albania: l’Italia rispetti l’etica dell’accoglienza
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Il recente caso di inviare immigrati in Albania non deve essere criticato solo per questioni legate alla definizione di “paesi sicuri”, ai diritti umani o ai costi dell’operazione, ma soprattutto per il principio errato di “deportare” chi non ha commesso alcun reato. Oggi la clandestinità praticamente non esiste più. Le persone che necessitano di accoglienza, perché fuggono da guerre, torture e fame – spesso più eufemisticamente definiti “migranti economici” – ormai arrivano a bordo delle navi delle organizzazioni umanitarie. (Avanti Online)
Su altre fonti
Ora che le acque si sono calmate e, come sempre capita, si è passati a parlare di altri argomenti, conviene ritornare a riflettere sul significato, la portata e le conseguenze della ben nota decisione di utilizzare l’Albania come sede temporanea per giudicare se un immigrato, giunto in Italia senza sufficiente documentazione, abbia o meno il diritto di essere accolto o debba essere invece rinviato nel paese da cui proviene. (ilmessaggero.it)
L’operazione Albania riparte. Da lunedì 4 novembre la nave della Marina italiana Libra tornerà a 20 miglia da Lampedusa. Per salvare i naufraghi e fare il primo screening che consenta la selezione di quelli idonei per Gjader e Shengijn. (Open)
Il 14 ottobre scorso 16 persone fuggite dalla Libia sono state soccorse dalle autorità italiane nel Mar Mediterraneo. (Medici Senza Frontiere)
La nave Libra della Marina militare è pronta a tornare nel Mediterraneo e salperà nei prossimi giorni dal porto di Messina. Come confermato da fonti che seguono il dossier, il suo compito sarà sempre quello di monitorare gli arrivi di migranti e organizzare gli eventuali trasferimenti nell’hotspot di Shengjin per le categorie previste dal protocollo italiano con Tirana. (B-Lab Live!)
Da lunedì, infatti, la nave Libra della Marina Militare tornerà al largo delle coste dell'isola di Lampedusa, in acque internazionali, per recuperare eventuali migranti idonei a poter essere portati nel Paese balcanico. (il Giornale)
Un’indagine tra gli iscritti di FdI, per chiedere alla base meloniana: che ne pensate della decisione del governo di insistere sui centri per i migranti in Albania? Centri costosissimi (oltre 800 milioni di spesa), forse inutili viste le sentenze firmate sia dai magistrati europei che italiani. (la Repubblica)