Perché Alessandro Basciano è stato scarcerato dopo 48 ore: le chat con Sophie Codegoni, la prima querela ritirata, la borsa in regalo e la lettera
Il colpo di scena arriva nel pomeriggio quando, a meno di 48 ore dall’arresto per atti persecutori nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni, Alessandro Basciano esce da San Vittore libero. Cade il grave quadro accusatorio che aveva portato il dj in cella: per il giudice, i messaggi sul telefono depositati dall’indagato renderebbero «poco credibile che la Codegoni vivesse in costante stato di ansia e di paura». (Corriere Milano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il giudice ha stabilito che i messaggi sul telefono di Basciano, presentati come prove dalla difesa, renderebbero poco credibile la versione di Sophie, secondo cui avrebbe vissuto costantemente in ansia e paura. (SofiaOggi.com)
Alessandro Basciano, l’influencer scarcerato dopo poche ore di detenzione con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, è un fiume in piena sui social media. “Giustizia è stata fatta, nel senso che ora è chiara la mia estraneità ai fatti”, ha esordito su Instagram, annunciando la sua volontà di fare luce sulla vicenda. (Il Fatto Quotidiano)
A meno di 48 ore dall’arresto, il Gip Anna Magelli ha revocato la misura cautelare, mettendo in discussione il grave quadro accusatorio che aveva portato il 35enne dj in carcere. Alessandro Basciano, l’influencer finito in manette per stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, è un uomo libero. (Il Fatto Quotidiano)
Non ci siete riusciti. «Avete provato ad uccidermi. (Corriere Milano)
Buon per lui, si dirà. Liberato immediatamente, senza nessuna restrizione, neanche il divieto di avvicinare Sophie. (il Giornale)
Leonardo D'Erasmo, legale dell'influencer Alessandro Basciano detenuto in carcere a San Vittore, dopo l'interrogatorio avvenuto nel penitenziario milanese davanti al gip Anna Magelli sui presunti maltrattamenti nei confronti dell'ex compagna Sophie Codegoni commenta “Bresciano utilizzato come capo espiatorio per qualcosa che lui non ha fatto”. (La Repubblica)