Kimi Antonelli: "Io, al volante di un'astronave. Ma che ansia i parcheggi in retromarcia..."
È stato messo sotto contratto dalla Mercedes quando aveva appena 11 anni e mezzo. Era uno scricciolo che correva nella 60 Mini Kart e frequentava la prima media in una scuola di Casalecchio di Reno, vicino a Bologna. Fu Toto Wolff, il capo carismatico del team, a dargli l’investitura di Fenomeno dicendo che Andrea Kimi Antonelli un giorno avrebbe preso il posto di Lewis Hamilton. La profezia alla fine si è compiuta e quel bambino prodigio, diventato nel frattempo maggiorenne, domani debutterà in Formula 1 a Melbourne proprio sulla Mercedes lasciata in eredità dal campione britannico, passato alla Ferrari (La Gazzetta dello Sport)
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Ma quanta strada c'è ancora da fare? Tanta, tantissima e se poi ci si mette anche la sfortuna... Andrea Kimi Antonelli corre la sua prima qualifica da pilota in Formula 1 in Australia con la consapevolezza che è solo all'inizio della sua carriera. (Autosprint.it)
Dopo di che, Antonelli deve fare parlare il cronometro…". Romagnolo originario di Lugo, ha incarnato la favola della Minardi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
E' stato lui stesso a spiegare nel post qualifiche come il passaggio sulla ghiaia in curva 6 - punto critico e oggetto di discussione nel briefing del venerdì - abbia danneggiato il fondo della vettura, compromettendo la prestazione: "Quando ci sono passato sopra mi si è 'sfondato il fondo' e sbatteva a terra". (Sky Sport)
La prima qualifica in Formula 1 per Andrea Kimi Antonelli non è finita nel migliore dei modi. Infatti, il pilota italiano è stato eliminato nel Q1 e dovrà scattare dalla sedicesima posizione nella griglia di partenza del Gran Premio d’Australia, round d’apertura della stagione 2025. (Automoto.it)
MELBOURNE. La favola di Antonelli, a 18 anni, 6 mesi e 19 giorni, il terzo più giovane debuttante nella storia della F1, ha un doppio lieto fine. (La Stampa)
Ma stavolta si gioca sul campo da gioco preferito dell’ex conduttore di Top Gear: “Questa settimana Donald Trump si è chiesto ad alta voce perché gli europei comprino così poche auto americane. (MOW)