Concordato, tasse scontate. Rottamazione al 15 settembre

La tassazione scontata come leva per spingere le adesioni al concordato preventivo non solo delle partite Iva soggette alle pagelle fiscali (con aliquote dal 10% al 15%) ma anche di quelle in regime forfettario (con aliquote del 10% o del 3%). Ulteriore limatura al ribasso per la percentuale dovuta nell’acconto di novembre. Diventa più flessibile la soglia (dal 50% al 30%) che consente l’uscita in caso di eventi straordinari. (NT+ Fisco)

Ne parlano anche altri media

Dato in arrivo in Consiglio dei ministri già domani venerdì 26 luglio o al massimo in quello del 7 agosto, ultimo prima della pausa estiva - il maxisconto per le partite Iva che aderiranno al concordato preventivo (Il Sole 24 ORE)

Insomma un maxisconto. La commissione, nel parere al decreto legislativo correttivo del concordato, indica infatti al governo tra le condizioni di valutare se "i contribuenti possano optare per tale imposta sostitutiva calcolata su una base imponibile pari alla differenza, se positiva, tra il reddito di lavoro autonomo e di impresa concordato e il corrispondente reddito del periodo precedente a quelli cui si riferisce la proposta, rettificato applicando un'aliquota del 10, del 12 o del 15 percento, rispettivamente se il livello Isa del periodo di imposta precedente a quello del concordato, sia non inferiore a 8, non inferiore a 6 e inferiore a 8, ovvero inferiore a 6". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il decreto correttivo di riforma fiscale approvato il 26 luglio dal Consiglio dei Ministri ha confermato le novità per il concordato preventivo biennale introducendo anche l’annunciata flat tax per le Partite IVA che aderiscono. (PMI.it)

Giorgetti è finito nel tunnel della droga del condono

La strada per la ripresa è quella giusta, lo si è visto dall'extragettito di oltre 24 miliardi certificato dall'assestamento di bilancio che scongiura, come ha ammesso al Giornale il viceministro dell'Economia Maurizio Leo , il rischio di una manovra bis per il 2025. (il Giornale)

Lasciando in pace chi magari un anno ha speso di più perché magari ha venduto un appartamento o ricevuto una eredità. Non sarà più un “redditometro”, piuttosto un “evasometro”. (ilgazzettino.it)

È immaginato sostanzialmente per proporre un grande scambio a autonomi e partite Iva, le categorie che più facilmente rispetto ai dipendenti pubblici e privati riescono a nascondere al fisco parte dei propri guadagni. (L'HuffPost)