Cinque domande sull'attacco alla casa di Netanyahu

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il Giornale ESTERI

L'attacco avvenuto questa mattina alla casa del premier israeliano Benjami Netanyahu non è andato a segno per poco. La domanda, al momento, è come è stato possibile che un drone di Hezbollah raggiungesse la residenza privata di uno dei leader più potenti al mondo con tale facilità, e come quest'operazione ora possa mutare le sorti dei due conflitti che Tel Aviv sta combattendo dentro e fuori casa. Ecco alcuni punti chiave che fotografano l'attacco di questa mattina. (il Giornale)

Su altre testate

Fortunatamente, quella notte lui dormiva altrove. “Assassini!”, grida la vittima, “volevano uccidermi”. (Avanti Online)

Hezbollah recapita una nuova minaccia a Netanyahu, dopo aver dichiarato di essere responsabile per l'attacco della sua casa a Cesarea sabato scorso. (Secolo d'Italia)

I terroristi libanesi hanno lanciato razzi conto diverse installazioni militari nelle zone centrali e settentrionali dello Stato ebraico, mentre le Idf hanno annunciato di aver distrutto uno dei bunker sotterranei contenenti l'oro e il denaro del Partito di Dio. (il Giornale)

Hanno utilizzato un drone che dopo un volo di 80 chilometri ha colpito (senza frantumarla) la finestra blindata della stanza da letto nella villa del premier, in quel momento deserta. – "Operazione Cesarea": questo il nome in codice dell’attacco sferrato sabato dagli Hezbollah contro Benjamin Netanyahu (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'aviazione israeliana ha preso di mira gli uffici della Al-Qard al-Hassan, soggetta alle sanzioni americane, a Tiro e Nabatiyeh, nel sud del Libano, provocando, secondo l'agenzia di stampa libanese Ani, "danni immensi" (AGI - Agenzia Italia)

Così Hezbollah ha rivendicato l’attacco con un drone di sabato scorso sulla residenza privata di Benyamin Netanyahu a Cesarea, che effettivamente ha raggiunto l’edificio provocando danni, come è emerso dalle immagini pubblicate dai media israeliani. (Gazzetta del Sud)