Julia Ituma, il ricordo di Maurizia Cacciatori: «La sua morte è colpa della società che non ascolta i giovani»

L’ex campionessa di pallavolo Maurizia Cacciatori dice che la morte di Julia Ituma è «una cicatrice profonda per tutta la società». Che è spesso «troppo indaffarata per ascoltare il grido d’allarme delle nuove generazioni, ancora segnate dai due anni di pandemia». Cacciatori si sente «sconfitta. Come tutti coloro che amavano Julia, che vedevano in lei il futuro della pallavolo italiana e che più in generale hanno a cuore l’avvenire dei giovani di oggi. (Open)

La notizia riportata su altri media

Avrete saputo della doppia uscita del ministro Lollobrigida: quella infelicissima sui rischi di «sostituzione etnica» e quella apprezzabile ma velleitaria sull’incentivazione delle nascite, come se il tasso di natalità dipendesse soltanto dall’economia e non anche dalla psicologia: un popolo smette di riprodursi quando smette di avere fiducia nel futuro (successe già ai tempi della Roma imperiale, e se non riuscì Augusto a invertire la tendenza, difficile che ce la faccia lui). (Corriere della Sera)

Era presente anche il ministro dello Sport Andrea Abodi. Profonda commozione, alla chiesa San Filippo Neri della Bovisasca (Milano) per il funerale di Julia Ituma, la giovane pallavolista tragicamente morta a Istanbul nella notte tra il 12 e il 13 aprile. (ilGiornale.it)

"Si affollano - ha scritto l'arcivescovo - domande, inquietudini, sensi di colpa che si accompagnano a ricordi lieti, memorie di imprese entusiasmanti. (AGI - Agenzia Italia)

Nello sport come nella vita, insiste l’ex pallavolista, oggi anche mamma, bisogna guardare alla persona oltre che ai risultati (IlNapolista)

Le tante persone hanno circondato i familiari per una parola e un abbraccio, impedendo loro di fatto di poter uscire subito dalla chiesa. (Il Fatto Quotidiano)

+++ (Vanity Fair Italia)