Telegram capitola, fornirà alle autorità i dati per risalire agli utenti sottoposti a procedimenti legali
L’app di messaggistica Telegram consegnerà alle autorità giudiziarie gli indirizzi IP delle connessioni per risalire all’identità delle persone e i numeri di telefono degli utenti nel caso di procedimenti legali nei loro confronti. Lo ha annunciato il fondatore di Telegram, Pavel Durov, in un post sul proprio canale certificando la capitolazione di fronte alle pressioni delle autorità francesi. Durov, cittadino russo ma con cittadinanza francese ed emiratina era stato arrestatolo scorso 24 agosto al suo arrivo a Parigi (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Saranno infatti condivise informazioni come numero di telefono e indirizzo IP di un utente se richiesto dalle autorità. (Fanpage.it)
Alla fine Telegram ha ceduto. Il social media di Pavel Durov, dopo il suo arresto a Parigi, ha deciso di fornire alle autorità i dati dei soggetti sospettati di svolgere attività illegali. Le autorità decidono che Telegram deve fornire i dati dei possibili sospettati. (Nicola Porro)
Pubblicità Si tratta, certamente, di una svolta per la piattaforma, che fino ad oggi ha sempre negato richieste di questo tipo, rendendo di fatto la chat blindata rispetto a qualsiasi sguardo esterno. (macitynet.it)
La collaborazione di Telegram con le autorità “Qualora Telegram riceva un ordine legittimo dalle autorità giudiziarie competenti che conferma che sei sospettato in un caso che coinvolge attività criminali che violano i Termini di servizio di Telegram, eseguiremo un’analisi legale della richiesta e potremmo divulgare il tuo indirizzo IP e numero di telefono alle autorità competenti. (Cyber Security 360)
Questa decisione segna una svolta significativa per una piattaforma che finora aveva fatto della riservatezza il suo punto di forza. Telegram fornirà alle autorità giudiziarie dati come gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti coinvolti in processi legali. (Tech Princess)
Un cambiamento epocale per la policy in Telegram, piattaforma che finora non aveva mai cooperato con le autorità giudiziarie per perseguire i crimini compiuti tramite l’app (di cui è emerso il lato oscuro con indagini per fake news e porno deepfake). (Key4biz.it)