Autonomia differenziata, la maggioranza punta sull’astensionismo per far fallire il referendum: “il Nord diserterà, impossibile che al Sud vada a votare l’80%”
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Autonomia differenziata, la maggioranza punta sull’astensionismo per far fallire il referendum: “il Nord diserterà, impossibile che al Sud vada a votare l’80%” Di La Cassazione ha dato il via libera al referendum abrogativo sulla riforma dell’Autonomia, un esito atteso dalla maggioranza. Tuttavia, si discute già su cosa accadrà se la riforma promossa dal ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli non dovesse superare il vaglio del voto popolare. (Orizzonte Scuola)
Su altri media
Autonomia differenziata: tappe e scenari dopo l'intervento della Corte di Cassazione sul quesito referendario e in attesa della Corte costituzionale. Il taccuino di Guiglia Il referendum si può fare, ma non è detto che si farà. (Start Magazine)
La comunicazione da parte dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, che dà il via libera per il referendum di abrogazione totale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata rappresenta un ulteriore momento felice della lunga e inesausta lotta che i Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti stanno portando avanti da oltre 6 anni. (Il Fatto Quotidiano)
prevede che a un lavoratore licenziato senza giuste motivazioni (come l’inadempimento degli obblighi contrattuali) il datore di lavoro deve dare un risarcimento fino un massimo di sei stipendi mensili, che può arrivare fino dieci mensilità se il lavoratore licenziato ha lavorato per più di dieci anni nell’azienda e fino a 14 mensilità se ha lavorato per più di vent’anni (a patto però che l’azienda abbia più di quindici dipendenti). (Pagella Politica)
Tante proposte con il Sud visto come motore della rinascita del Paese. Un secco no all’autonomia differenziata ma con l’idea di evitare anche il referendum, modificandone la legge, come suggerito dall’Unione industriali e con un’idea già portata avanti da Vincenzo De Luca. (ilmattino.it)
E aggiunge: «Spetta ora al Parlamento, come è giusto che sia, fare le modifiche dopo i rilievi della Consulta». «Non ho timori: saranno gli italiani a decidere se andare a votare e come», spiega il ministro alla Coesione e agli Affari europei Tommaso Foti riferendosi all'ok della Cassazione al quesito referendario sull'Autonomia differenziata. (ilmattino.it)
Ma è pur vero, obietta qualcun altro, che se gli elettori dovessero bocciare una legge voluta dal governo, la sconfitta sarebbe comunque di tutti, a cominciare da Giorgia Meloni. Quindi se il referendum avesse successo e la legge fosse abrogata, ragiona qualcuno, lo schiaffone sarebbe soprattutto per Matteo Salvini. (L'Eco di Bergamo)