Cambiare genere in Germania, da oggi è più facile
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E’ entrata in vigore in Germania una legge molto dibattuta del governo di Olaf Scholz e accolta con sollievo dalla comunità LGBT+, che agevola il cambio di genere: ora basta una semplice dichiarazione all'anagrafe. La Germania si conquista così un posto tra i paesi che hanno adottato una legislazione liberale in questo settore e sono una decina in Europa, tra cui il precursore danese, il Belgio, la Svizzera e dall'anno scorso anche la Spagna (Luce)
La notizia riportata su altri giornali
e valutazioni psichiatriche che dovevano essere pagate di tasca propria. Questo non andava bene", aggiunge Luce de Lire. Secondo Der Spiegel, circa 15.000 persone hanno già presentato domanda per cambiare sesso prima dell'entrata in vigore della legge. (Il Sole 24 ORE)
La legge consente alle persone transgender, intersessuali e non binarie di richiedere la modifica del genere e del nome sui documenti tramite una semplice autodichiarazione all’anagrafe, senza l’obbligo di presentare pareri giudiziari o certificati medici. (BlogSicilia.it)
Questa normativa innovativa consente a chiunque di dichiarare la propria identità di genere attraverso un semplice atto anagrafico, indipendentemente dal sesso assegnato alla nascita. L’approccio inclusivo e rispettoso della diversità umana introduce un sistema di riconoscimento noto come self-ID, che permetterà agli individui di adattare la propria identità di genere alle esperienze della loro vita. (Ultima Voce)
La novità della quale si è parlato di più, negli ultimi mesi, riguarda la nuova legge sull’autodeterminazione delle persone trans in Germania. La direzione generale, almeno in teoria, è quella di una riduzione della burocrazia nell’amministrazione pubblica, ma anche nella gestione delle attività private o commerciali. (Il Mitte)
La nuova norma sostituisce una legge del 1980, che prevedeva l'obbligo di rivolgersi a un tribunale e presentare due perizie psichiatriche (Open)
Ora basta una semplice dichiarazione all'anagrafe: la Germania entra nel club dei paesi che hanno adottato una legislazione liberale in questo settore, cioè una decina in Europa, tra cui il precursore danese, il Belgio, la Svizzera o, l'anno scorso, anche la Spagna (la Repubblica)