Milano e provincia: il mercato immobiliare in crescita tra domanda e prezzi in salita

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ECONOMIA

Il mercato immobiliare di Milano e delle province limitrofe, tra cui Lodi e Monza e Brianza, sta vivendo una fase di forte espansione, caratterizzata da un aumento significativo della domanda di abitazioni. Secondo i dati diffusi dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (FIMAA) dell’area milanese, quasi il 50% degli agenti immobiliari attivi nella zona ha registrato un incremento delle richieste, con una particolare concentrazione nell’area metropolitana. Questo trend, che si sta consolidando nel corso del 2024, potrebbe avere ripercussioni non solo sui prezzi, ma anche sulle scelte abitative dei cittadini, costretti a fare i conti con un mercato sempre più competitivo e costoso.

Nel secondo semestre del 2024, a Milano, il prezzo medio per le nuove abitazioni si attesta intorno ai 6.549 euro al metro quadrato, mentre per gli appartamenti di recente costruzione si scende a 5.188 euro. Le case più vecchie, invece, hanno un valore medio di 4.102 euro al metro quadrato. Tuttavia, le differenze tra le varie zone della città sono marcate: il centro storico, con i suoi 11.983 euro al metro quadrato, si conferma come l’area più costosa, mentre nel sud Milano è possibile trovare appartamenti più datati a 3.165 euro al metro quadrato.

Negli ultimi due anni, i prezzi delle abitazioni hanno subito un incremento costante: dal secondo semestre del 2022, le quotazioni per le nuove costruzioni sono cresciute del 7%, mentre per gli immobili recenti e quelli più vecchi l’aumento è stato rispettivamente del 6% e del 7%. Questo andamento, che riflette una tendenza ormai consolidata, ha reso sempre più difficile l’accesso alla casa per una fetta consistente della popolazione.

Un impiegato con uno stipendio mensile di 1.800 euro, ad esempio, può permettersi un mutuo per un appartamento di soli 25 metri quadrati, mentre un operaio che guadagna 1.300 euro al mese può ambire a poco più di 19 metri quadrati. Chi occupa posizioni dirigenziali, invece, ha maggiori possibilità, potendo accedere a immobili di 105 metri quadrati. Questi dati, che fotografano una realtà sempre più polarizzata, evidenziano come il sogno della casa stia diventando un lusso per molti, soprattutto per chi non dispone di redditi elevati.

Parallelamente, si registra un aumento della domanda di abitazioni fuori Milano, nelle province limitrofe, dove i prezzi sono generalmente più accessibili. Questo fenomeno, che riflette la ricerca di un compromesso tra qualità della vita e costi, potrebbe portare a una riorganizzazione degli equilibri urbani, con un progressivo spostamento della popolazione verso aree meno centrali.

Nonostante l’aumento dei prezzi, il mercato del lusso continua a registrare performance positive, con una domanda in crescita che conferma l’attrattività di Milano come polo residenziale di alto livello. Tuttavia, per la maggior parte dei cittadini, la sfida rimane quella di trovare soluzioni abitative alla portata delle proprie tasche, in un contesto che sembra offrire sempre meno opportunità.