«Draghi guarda al passato. Finanziare le imprese non cambia lo sviluppo»

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sbilanciamoci.info ECONOMIA

Intervista all’economista Mario Pianta sulle molte ombre del piano presentato da Mario Draghi. Gli investimenti con il debito europeo dovrebbero costruire una diversa traiettoria di sviluppo. Da Valori.it Più investimenti, finanziati con debito pubblico europeo, ma senza cambiare la logica di mercato e le scelte delle imprese che sono alla radice del lungo ristagno dell’Europa. Il piano «per la competitività» dell’Europa proposto dall’ex presidente della Banca centrale europea ed ex presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, non convince Mario Pianta, docente di Politica economica alla Scuola Superiore di Firenze (sbilanciamoci.info)

Ne parlano anche altri media

Rapporto Draghi: documento attuabile o carta da macero? Il Rapporto Draghi è un documento teologico-monetario che risponde a una domanda tecnica o ha l’ambizione di entrare nelle nostre vite, seppur in modo strisciante? Il Cameo di Ruggeri. (Start Magazine)

Il rapporto sulla competitività dell’Unione europea di Mario Draghi è stato accolto con entusiastico furore dalla stragrande maggioranza dell’informazione e della politica italiana, salvo qualche eccezione, con poca capacità critica rispetto a un programma, che se attuato, ci porterebbe verso un modello di economia e di società pianificata dall’alto, tutto il contrario rispetto allo spirito dei padri fondatori della comunità europea. (L'Opinione delle Libertà)

Ma i commenti alla fine si incentrano quasi tutti sulla sua proposta di trovare 800 miliardi di investimenti l’anno per rilanciare il Vecchio Continente. Ci sono almeno un paio di indizi che spingono a pensare di essere in un momento delicato. (Corriere della Sera)

IL GRANDE PIANIFICATORE: MARIO DRAGHI

Negli ultimi giorni i media hanno molto valutato il Rapporto di Mario Draghi sul futuro della “competitività europea”, un rapporto che pone in evidenza la necessità di rafforzare la debole “produttività” dell’Europa, rispetto alla maggiore produttività degli Stati Uniti e della Cina, indicando, a questo proposito, le misure che l’Unione Europea dovrebbe adottare, per porre le premesse di una futura ripresa. (Il Fatto Quotidiano)

Un Rapporto che aveva preoccupato alcuni esponenti del mondo dell’impegno socio-ambientale, temendo che la Commissione possa ora frenare sul Green Deal e sull’agenda della transizione ecologica in generale. (Vita)

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)