Google guarda ai reattori nucleari modulari per alimentare i data center

La crescita nei consumi energetici dei data center e la necessità di ridurre le emissioni atmosferiche spingono Google a guardare al nucleare come una possibile fonte energetica per alimentare i propri data center La crescita nel consumo energetico dei data center sembra non avere fine, in particolare con l'avvento dell'IA generativa. Questa crescita si scontra in via diretta, però, con la necessità da parte delle aziende di ridurre le proprie emissioni atmosferiche. (EDGE9)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Perché senza di essi, non potremmo … Lo si capisce dal fatto che anche Google, dopo Amazon e Microsoft, sta considerando il nucleare come una possibile soluzione energetica per alimentare i propri data center, la vera e propria spina dorsale di internet. (L'HuffPost)

Il piano fino al 2025 L’accordo tra l’azienda tecnologica e Kairos Power ha dato vita a una collaborazione che ha l’obiettivo di mettere in funzione il primo reattore modulare di Kairos entro il 2030, a cui faranno seguito da altri impianti da realizzare fino al 2035. (CorCom)

Se c’è una cosa di cui questo mondo ha bisogno è aumentare il suo fabbisogno energetico. Google ha dunque deciso di unire l’utile (il suo) al dilettevole (sempre il suo) e di realizzare questi desideri che nessuno ha espresso: per assicurare che le sue numerose e variegate intelligenze artificiali ricevano la quantità di energia indispensabile per un corretto funzionamento, l’azienda ha acquistato dei reattori nucleari (Rivista Studio)

Anche Google vuole alimentare l'intelligenza artificiale col nucleare

Le grandi corporate stringono accordi, riattivano vecchie centrali e collaborano con aziende innovative (StartupItalia)

Il boom dei consumi di energia per servire l’intelligenza artificiale sta arrivando e dopo Amazon anche Google corre ai ripari facendo ricorso al nucleare. (Il Sole 24 ORE)

Il gruppo Alphabet, che controlla Google, prevede di utilizzare questa energia per alimentare i suoi centri di elaborazione dati, rispondendo così all'incremento dei consumi energetici legati alla tecnologia del momento. (WIRED Italia)