L’impegno per la pace: tentativi di mediazione e appelli dal 2013
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«Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo»: l’esortazione di papa Francesco domenica dal loggione delle benedizioni, nel suo ultimo messaggio Urbi et Orbi (letto da monsignor Diego Rovelli), conclude un percorso avviato fin dall’inizio del suo pontificato sui tanti fronti della «terza guerra mondiale a pezzi». Una definizione che Francesco usa per la prima volta il 13 settembre 2014 (a cent’anni dall’inizio del Primo conflitto mondiale) in visita al sacrario di Redipuglia (Il Manifesto)
Ne parlano anche altri media
«Vi chiedo in nome di Dio: fermatevi!». Ma il tema degli scontri armati è stato presente… (la Repubblica)
La forza rivoluzionaria e quasi sovversiva delle sue radici gesuite sudamericane, l’anti-imperialismo collegato con l’ambizione di essere ponte tra il mondo cattolico e quello ortodosso, se non addirittura verso universi lontani come quello cinese, una comunità potenzialmente di centinaia di milioni di fedeli candidata a diventare la più affollata e numerosa della galassia di Pietro. (Il Messaggero)
Il manifesto del 22 aprile 2025 (il manifesto)
La morte di papa Francesco per un giorni spazza via dai giornali le late notizie. La guerra dei dazi, i conflitti in Ucraina e a Gaza, le bizze di Trump passano in secondo piano e l’immagine di Francesco riempie le prime pagine e le aperture dei siti della stampa mondiale. (famigliacristiana.it)
Mai un pontefice fu scelto così distante dal cuore della Chiesa, proveniente addirittura dall’altro emisfero. È stato il Papa che si è presentato al suo popolo come il cardinale arrivato “alla fine del mondo”. (Il Riformista)
La sua morte è una perdita enorme per l’umanità. Viene a mancare al mondo la voce più autentica e forte contro la guerra. In questi tempi spaventosi è stata la voce a cui si è aggrappata la speranza “Senza un vero disarmo nessuna pace è possibile” è stata l’ultima frase del Papa. (L'Unità)
