Cannes 2024, chi ha vinto: la regia a Miguel Gomes, Jesse Plemons migliore attore. Paz, Saldana, Gascon e Gomez migliori attrici

Cannes 2024, la diretta con tutti i premi. Parthenope di Paolo Sorrentino non ha vinto nessun premio in questa 77ma edizione del festival. Era l'unico film italiano in concorso, ed il regista è rientrato ieri a Roma (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una pellicola magica, prodotta anche da Saint Laurent Production by Anthony Vaccarello, un creativo a tutto tondo che lo stesso Sorrentino ha definito «un ragazzo gentile, generoso e talentuoso, lavorare con lui è stata un'esperienza meravigliosa». (Vogue Italia)

Il programma del festival sarà presentato mercoledì 29 maggio alle 10.30 nella sala Pagliacci della Provincia, a Perugia, da Beatrice Morelli e Roberto Trugli, rispettivamente direttore artistico e direttore di produzione di Nutriarte, alla presenza di Erika Borghesi, consigliera della Provincia di Perugia, e Simone Mainiero, direttore del Gherlinda, centro di intrattenimento che ospiterà gli appuntamenti del festival. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

«Probabilmente l'emozione più forte che abbia mai provato in vita mia. È un proseguimento di ciò che ho provato fin dal primo giorno di riprese del film». «Non c'è una persona o un motivo in particolare che mi ha spinto verso questa professione. (Vanity Fair Italia)

Cannes 2024 si avvia alla conclusione. Tra questi in corsa c’è “Parthenope” del premio Oscar Paolo Sorrentino, l’unica opera italiana in gara presentata martedì sera al pubblico della kermesse e accolta da standing ovation e dieci minuti di applausi. (ilmessaggero.it)

Sotto la regia di Sorrentino aveva avuto una piccola parte nel film “E’ stata la mano di Dio”. Prima di questo ruolo da protagonista, aveva recitato in alcuni cortometraggi. (Gazzetta di Parma)

“Lei mi somiglia”, ma lei chi? Napoli o Parthenope, la sirena fatta donna, e rimasta mare, per cui cantano Cocciante, Paoli e Sinatra? Paolo Sorrentino torna a Napoli dopo È stata la mano di Dio, e dopo quell’affondo privato c’è il compendio pubblico (e sottilmente, indefettibilmente biografico), con il lutto per passaggio di testimone: là morivano i (suoi) genitori, qui un fratello, che fatalmente “già sapeva tutto”. (cinematografo.it)