Autopsia di Margaret Spada: «Morta in quadro sofferenza acuta». Necessari ulteriori esami

Una morte avvenuta per arresto cardiocircolatorio in un quadro ricollegabile «a sofferenza acuta», la cui origine dovrà essere accertata con gli esami tossicologici e istologici per capire cosa è stato somministrato prima e dopo il malore. È questo il primissimo dato che emerge dall'autopsia di Margaret Spada, la ragazza morta nel corso di un intervento di rinoplastica parziale effettuato presso lo studio medico di Marco e Marco Antonio Procopio a Roma (Corriere Roma)

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Su TikTok non esiste più un profilo ufficiale. Marmi bianchi e quadri di nudo, nello studio del dottor Marco Antonio Procopio in via Cesare Pavese a Roma, quartiere Eur, nuove costruzioni in un comprensorio lontano dal centro storico. (Corriere Roma)

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I due medici indagati per omicidio colposo per la morte di Agata Margaret Spada, 22 anni, durante un intervento di rinoplastica parziale, avevano tutte le licenze necessarie ad interventi di chirurgia plastica? Operavano alla presenza di un anestesista? Avevano gli strumenti per intervenire in casi di emergenza? E perché nel loro ambulatorio non c’erano le schede dei pazienti? I carabinieri… (La Stampa)

Margaret Spada, i genitori della ragazza morta per una rinoplastica: «Era il suo sogno e non lo ha realizzato»

Queste sono le informazioni che ho assunto in via sommaria. È quanto comunica il presidente della Regione Francesco Rocca in riferimento allo studio medico Procopio di Roma. (Corriere Roma)

“Quei medici mi hanno cacciato dalla stanza dove Margaret si stava sentendo male”. Salvo Sferrazzo, il fidanzato di Margaret Spada, la ragazza morta dopo un intervento di rinoplastica, ha lanciato un’accusa ai medici Marco Antonio e Marco Procopio, facendo riferimento anche all’esistenza di un video. (Virgilio Notizie)

Si sorreggono a vicenda mentre varcano l’ingresso dell’ospedale dove è in corso l’autopsia sul corpo della figlia. L’arrivo al Policlinico Tor Vergata poco dopo le 11.30, gli occhiali scuri per coprire le lacrime che scorrono ininterrottamente dal giorno della tragedia, il passo affaticato di chi non dorme da tempo. (ilmessaggero.it)