Che spettacolo le Olimpiadi queer di Macron: tutti supervaccinati ma immersi nella merda della Senna

Che spettacolo le Olimpiadi queer di Macron: tutti supervaccinati ma immersi nella merda della Senna
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Il Giornale d'Italia SPORT

Attualmente giro, quando mi chiamano, i pochi temerari che si azzardano, a proporre una conferenza dal titolo programmatico “Vaccini e potere”. Ma credo che la aggiornerò in “Olimpiadi e potere” o, meglio ancora, “Vaccini e Olimpiadi”. Ecco alcuni spunti su faccende che, in merito, non tornano. La sceneggiata oscena, nel senso beniano di “fuori di scena”, fuori dal senso compiuto, della cerimonia di apertura era chiaramente ispirata alla blasfemia anticristiana a tutto vantaggio del progressismo filoislamista; hanno tentato di dire che no, non abbiamo capito niente, il mondo non ha capito niente, “non l’Ultima cena ma Dioniso”, solo che il mondo ha visto benissimo e ha intuito altrettanto precisamente cosa si voleva dire, dove si andava a parare, tanto più che alcuni coinvolti, non il regista Thomas Jolly che sta nel giro queer protetto da Macron, ma altri più decenti hanno sinceramente ammesso: tanto è stato concepito, in due anni di confabulazioni, per attaccare la religione che ha fondato l’Europa. (Il Giornale d'Italia)

Su altre fonti

Come ha scritto il commentatore politico di Libération Thomas Legrand, in effetti questa cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi ‘chiassosa, provocatoria, inebriante, colta, gioiosa e popolare, ha dato l’impressione di conciliare, senza sottolinearlo troppo esplicitamente, due visioni del mondo che negli ultimi anni si sono scontrate: l’universalismo e il wokismo’. (Il Fatto Quotidiano)

Parigi 2024, arrivano le scuse degli organizzatori per la cerimonia d'apertura: "Non volevamo offendere"

Parigi 2024, arrivano le scuse degli organizzatori per la cerimonia d’apertura: “Non volevamo offendere” E il direttore artistico, Thomas Jolly nega di essersi ispirato all'Ultima Cena di Leonardo Da Vinci per la rappresentazione con le drag queen fortemente criticata (Dire)