Il ragazzo dai pantaloni rosa, le ingerenze di genitori e associazioni a scuola: in Francia un caso che lo ricorda

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Tutti i dizionari della lingua italiana sono concordi nell’affermare che il termine ‘ingerenza’ significa intromettersi indebitamente in ciò che è di altrui pertinenza, un’intromissione, di solito, non richiesta. Nella Scuola italiana, chissà perché, l’ingerenza è lo sport preferito di molti. Forse perché l’Italia non conta soltanto, come si dice, sessanta milioni di commissari tecnici che si sentono in grado di allenare la nazionale di calcio; questi sessanta milioni pare che possiedano pure le competenze pedagogiche e didattico-metodologiche per affiancare e consigliare i docenti, dalla materna alle superiori: è fresco il caso di una scuola di Treviso, in cui i genitori non hanno gradito la programmazione del film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’, sostenendo che potesse avere influssi negativi sui loro figli. (Tecnica della Scuola)

La notizia riportata su altri giornali

Mi sono sbagliato, scusatemi: Teresa Manes non è una sopravvissuta. È una sopravvissuta due volte. Lo scorso weekend, infatti, al Festival del Cinema di Roma, durante la proiezione del film Il ragazzo dai pantaloni rosa, ispirato alla vicenda di suo figlio, un gruppo di studenti accompagnati alla première ha fischiato la pellicola con gli stessi insulti che gli furono rivolti: «frocio», «gay di merda», «ma quando s’ammazza?!»… E siccome al peggio non c’è mai fine, alcuni genitori di una scuola media di Treviso non hanno gradito la volontà di far vedere il film ai loro figli, sostenendo che potesse avere influssi negativi. (Vanity Fair Italia)

La scuola media Augusto Serena di Treviso ha rinunciato alla presenza di circa 150 suoi allievi alla proiezione programmata in un cinema di Treviso de "Il ragazzo dai pantaloni rosa", tratto dalla storia di Andrea Spezzacatena che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo vessazioni subite dai compagni di classe, perché portava dei pantaloni di colore rosa, tali perchè stinti per errore. (Avvenire)

Continua a dividere e a fare discutere a Treviso, la decisone della scuola media Serena di rinviare la visione del film «Il ragazzo dai pantaloni rosa» a causa delle proteste di alcuni genitori. (Corriere della Sera)

La pellicola è stata presentata la scorsa settimana ad alcuni studenti a Roma, che l’hanno guardata senza alcun rispetto per i fatti gravissimi che vengono rappresentati, tra urla, insulti omofobi e commenti irrispettosi. (Tecnica della Scuola)

Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri Cinematografo.tv (cinematografo.it)

Dopo i commenti omofobi di alcuni adolescenti durante la proiezione, è arrivato anche il malumore dei genitori dei ragazzi di una scuola media di Treviso per la pellicola “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. (Luce)