«Fai schifo, dimettiti», le scritte al ministero contro Valditara. L'ira di Meloni: «Intimidazioni inaccettabili»
Condanna anche dai ministri Roccella e Salvini: «La cultura del rispetto parte dalle opinioni» «104 morte di Stato, non è l’immigrazione ma la vostra educazione». E ancora: «Valditara fai schifo, non può patriarcare per sempre, dimettiti». Sono alcune delle scritte apparse sui muri della facciata del ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma e rivolte al ministro leghista Giuseppe Valditara. Le scritte offensive arrivano dopo le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Mim durante la presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Cecchettin, in cui aveva accennato a un presunto legame tra l’incremento delle violenze e l’immigrazione irregolare. (Open)
Su altri giornali
Il papà di Giulia lo fa da Bologna, dove è intervenuto a un incontro con gli studenti delle scuole superiori nell'aula magna di Santa Lucia, organizzato dall'Alma Mater e dalla Città metropolitana. Sulle parole del ministro d… (La Repubblica)
«Raccolgo molto volentieri l'invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. (Corriere Roma)
Nessun dietrofront da parte del ministro dell'Istruzione dopo l'intervento alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin. Sui dati: «Sono inequivocabili, le violenze sono in aumento e concorrono marginalità e devianza» (Open)
Giuseppe Valditara, dal Salone nazionale dello studente a Roma, torna (Secolo d'Italia)
Michele Zaccardi 20 novembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
Mentre Gino Cecchettin, presentando a Montecitorio la Fondazione intitolata a sua figlia Giulia, - di cui aveva saputo la morte esattamente il 18 novembre 2023, un anno fa - invocava l’unione, che fa la forza, e l’impegno di tutti, perché «la violenza di genere non è una questione privata o isolata, è un fallimento collettivo… Da quando Giulia è morta in Italia sono state uccise altre 120 donne, numeri inimmaginabili», da un video il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sceglieva parole decisamente divisive. (Vanity Fair Italia)