Basket, Eurolega: l'Olimpia batte il Partizan, Virtus ko in casa col Panathinaikos
La serata di Eurolega delle italiane è agrodolce: una vittoria e una sconfitta. A sorridere è l'Olimpia Milano, che si impone 88-81 a Belgrado contro il Partizan nei minuti conclusivi grazie alla tripla di Ricci, ai canestri di Mirotic e LeDay e ai liberi di Causeur. Va ko, invece, la Virtus Bologna, battuta in casa dal Panathinaikos: finisce 82-77 per i greci, che sorridono con il sigillo finale a rimbalzo di Hernangomez (Sport Mediaset)
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La squadra milanese ha tanta difficoltà nel trovare vantaggi in attacco, specialmente quando si tratta di attaccare il ferro. Tanti tiri da tre punti nel primo tempo, forse troppi, anche se spesso costruiti con buona qualità. (RealOlimpiaMilano)
Mannion 7 – Attacca con continuità, serve 7 assist ed è lui a guidare la squadra nel momento decisivo, resistendo anche discretamente dietro. Anche se arrivano un paio di errori potenzialmente molto pesanti nel finale. (RealOlimpiaMilano)
Molto importante vincere, specialmente qui, contro un’ottima squadra e davanti a 20.000 persone. Così Ettore Messina ha commentato la vittoria di Belgrado: “Una vittoria molto importante, in una competizione difficile come l’Eurolega, in cui abbiamo avuto difficili e pesanti sconfitte. (RealOlimpiaMilano)
Foto di Ciamillo «Una vittoria importante in una competizione difficile come l'EuroLeague in cui abbiamo buttato partite vinte e abbiamo avuto sconfitte pesante. (Pianetabasket.com)
Abbiamo costruito e distrutto in questa Eurolega, ora continuamo così. Non è che non ci tengano, anzi, ci tengono troppo». Ettore Messina su EuroLeague TV commenta così il successo di Belgrado con il Partizan: Fondamentale questa vittoria (RealOlimpiaMilano)
Due squadre, quattro partite, una sola vittoria. di martedì è l’Ea7 Milano, che con un grande quarto periodo supera in volata 88-81 il Partizan Belgrado di Obradovic, trovando un monumentale Mirotic (doppia doppia sfiorata con 19 punti, 9 rimbalzi e 27 di valutazione) in una serata in cui mancano Shields, Nebo e pure Tonut. (La Gazzetta dello Sport)