Cosa vuole Erdogan in Siria? La partita doppia del leader turco (che dovrà trattare con gli Usa)
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è uno dei principali attori nella costruzione della nuova Siria. La Turchia non controlla direttamente i ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-sham (Hts) che hanno conquistato Damasco in dodici giorni ma ha una notevole influenza su di essi. «I turchi sono gli amici più stretti del nostro popolo — ha detto ieri ad Al Jazeera il leader di Hts, Abu Muhammad al Jolani —. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Aveva sospeso le operazioni nel 2012 a causa dell'aggravarsi delle condizioni di sicurezza durante la guerra civile siriana (LAPRESSE)
Riassunto breve sulla Guerra in Siria: quando e come è iniziato il conflitto, quali sono le parti coinvolte e le fasi principali, fino alla caduta del regime di Bashar al-Assad Leggi di più Guerra in Siria, riassunto e spiegazione facile dagli inizi ad oggi (Eventi e News in Italia)
Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un punto stampa a seguito di una riunione del gabinetto presidenziale. "I nostri appelli a risolvere il conflitto siriano attraverso il dialogo sono stati respinti con arroganza dal precedente regime e la mano tesa dal nostro Paese non è stata accettata", ha ribadito Erdogan all'indomani dell'ingresso delle fazioni armate a Damasco (Adnkronos)
La repentina e improvvisa caduta di Bashar al-Assad in Siria pone un nuovo assetto nel Mediterraneo orientale e vede la Turchia come la vincitrice di questa competizione geopolitica che ha visto per Iran e Russia una sconfitta, dal momento che al-Assad era il loro uomo di fiducia nell’area mediorientale, protetto con grandi sforzi militari durante gli anni della guerra civile siriana. (Notizie Geopolitiche)
Si disperde il fumo delle battaglie e la Siria, nonostante le incertezze e le sofferenze vissute, riparte dopo tredici anni di guerra civile. È a lui, più che a una leadership semi-sconosciuta, che si rivolgono oggi gli occidentali, a cominciare dal presidente americano Joe Biden, per incidere sulla formazione del nuovo governo siriano. (ilmessaggero.it)
NEW YORK — «L’Iran vede il successo della Turchia in Siria come un passo per ricostituire l’influenza dell’Impero ottomano e valuta come reagire», incluso accelerare la corsa verso l’atomica. È la convinzione di Vali Nasr, professore alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies, che aggiunge anche i rischi per la Libia, Israele, gli Usa e una nuova “primavera araba”. (la Repubblica)