L'ambiguità del lupo solitario
È l'espressione «lupo solitario» la prima ambiguità: ossia se noi guardiamo al lupo (temibile, arguto, rispettato) oppure al solitario, inteso come emarginato sociale, solo persino tra i terroristi, un disperato che un tempo magari si sarebbe sparato in testa e oggi invece si nobilita (si fa per dire) con una sigla jihadista come sfondo. Certo è che, sui media, lo status del «kamikaze» sta cambiando, perde peso o fascino (sempre per dire) e c'è da capire se questa sia una cosa buona o cattiva, o addirittura pericolosa: perché potrebbe abbassare la guardia a fronte dell'imprevedibilità del depresso e dello sfigato. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Fotogramma (Avvenire)
Il terribile lavoro di dare un nome e un volto agli innocenti falciati dalla follia terrorista di Shamsud-Din Jabbar è già iniziato, ma non si può dire finito. (La Stampa)
Esclusa la presenza di complici in Louisiana, l'Fbi continua ad indagare tuttavia se ci sia una connessione con l'esplosione di un pick-up della Tesla di fronte alle Trump Towers a Las Vegas. (L'Unione Sarda.it)