SIRIA: CONSIDERAZIONI (MILITARI) CONCLUSIVE

SIRIA: CONSIDERAZIONI (MILITARI) CONCLUSIVE di Orio Giorgio Stirpe Ora che il clamore si sta finalmente smorzando sulla crisi siriana, proviamo a tornare brevemente sulla sua clamorosa conclusione, e vediamo se questa può insegnarci qualcosa di utile per comprendere meglio la situazione in Ucraina, e in particolare su come questa potrebbe evolvere in un futuro più o meno prossimo. Chi ha avuto modo di seguire i miei precedenti articoli avrà notato come in passato io abbia più volte fatto riferimento al “collasso” di un esercito a seguito di una serie di eventi sfavorevoli durante il conflitto, e a come questo possa in particolare essere indotto da un’azione avversaria orientata appunto “al nemico”. (Nuovo Giornale Nazionale)

La notizia riportata su altre testate

L’articolo de La Stampa parla espressamente di balli e di gioia e allude al fatto che i siriani festeggiano con grande gaudio la vittoria sul regime di Assad. (Radio Radio)

Il 30 settembre 2015 una notizia straordinaria viene annunciata a Mosca, immediatamente pubblicata dalle agenzie ufficiali di stampa, per poi poco dopo esser trasmessa in televisione, a reti unificate: il presidente Vladimir Putin ha convocato una seduta straordinaria della Camera alta del paese, il Consiglio della Federazione, per ottenere l’autorizzazione a impiegare le forze armate in Siria, dopo la richiesta venuta da Bashar al-Assad. (Valigia Blu)

Che la situazione in Medio Oriente fosse destinata a bruschi cambiamenti rispetto agli scenari di solo pochi mesi fa, lo avevamo intuito e segnalato per tempo sia su questo giornale che nella discussione all’interno del movimento di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese. (Contropiano)

COME SARÀ LA SIRIA: TRA JIHAD E RICOSTRUZIONE

Questo articolo sulla caduta di Assad in Siria è pubblicato sul numero 1 di Vanity Fair in edicola fino al 30 dicembre 2024. Il Medio Oriente quindi si sposta ora su una traiettoria diversa da quella al centro delle analisi di questi mesi. (Vanity Fair Italia)

Ora si aprono nuovi scenari geopolitici nell'intera area mediorientale, con Turchia, Israele e Arabia Saudita a giocare il ruolo di protagonisti. (Panorama)

Davvero c’è da disperarsi per la Siria? Intanto, bisognerà iniziare a rallegrarsi, visto che geostrategicamente a perdere il loro alleato più prezioso in Medio Oriente sono stati proprio i nemici giurati dell’Occidente, Russia e Iran, che avevano tenuto in piedi con la forza delle loro armi e dei mujahidin del popolo iraniani un regime corrotto e sanguinario, pur di avere un porto (Tartus) sul Mediterraneo per quanto riguarda Mosca; o di assicurarsi l’assoluta complicità del regime di Bashar al-Assad, da parte iraniana, per far arrivare tonnellate di armi e missili ai propri proxy libanesi e palestinesi. (L'Opinione)